Cifre e polemiche
Sondaggio Ipsos, la Lega torna prima e Pagnoncelli attacca Salvini: "Con buona pace di chi gridava allo scandlo"
Si legge una certa polemica tra le righe dell'articolo di Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera nel quale illustra i risultati del suo ultimo sondaggio Ipsos. "Le stime odierne fanno registrare una differenza di 0,7 per cento tra i primi tre partiti: la Lega con il 20,1% precede il Pd (19,7%) e FdI (19,4%). Il partito di Salvini è stimato in calo di oltre 2 punti rispetto a maggio e tocca il punto più basso dall'inizio della legislatura, ma effettua il controsorpasso sul Pd rispetto al sondaggio di due settimane fa, con buona pace di coloro che avevano gridato allo scandalo".
"I sondaggi come gli oroscopi sono degni di attenzione per chi ci crede", aveva infatti tuonato Matteo Salvini dopo la rilevazione di Pagnoncelli sempre sul Corriere che vedeva il Pd avanti sulla Lega. "Fatti 10 i sondaggi di 10 case diverse, 9 sondaggi danno la Lega davanti e uno solo il Pd, fatto da quella casa, rispettabile, che lavora per il Pd", aveva concluso il leader della Lega.
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Tant'è. Pagnoncelli ci tiene a chiarire e snocciola quindi i nuovi dati: "A seguire si collocano il M5S (16,5%) e FI (7,9%). Nelle retrovie le variazioni risultano di pochi decimali e l'area del non voto e dell'indecisione si mantiene al di sopra del 40%. I tre partiti di centrodestra nell'insieme mantengono un consistente vantaggio sul centrosinistra (47,4% a 31,2%) nonché sull'ex maggioranza giallorossa (con l'esclusione di Italia viva) che si attesterebbe al 39,9%". Quanto al gradimento degli esponenti politici, prosegue il sondaggista, "si conferma il primo posto di Giuseppe Conte (indice 49, in calo di 2 punti) che precede Giorgia Meloni (40, in aumento di 3) e Roberto Speranza (stabile a 38).
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Il calo di Conte, Pagnoncelli lo legge così: "Il progressivo avvicinamento dell'ex premier alla guida del M5S determina l'effetto contrapposto di una flessione del suo apprezzamento personale (dal profilo istituzionale assume quello di capo di una forza politica) e del contemporaneo un aumento del consenso per il M5S. Indubbiamente le tensioni tra Conte e Grillo di questi giorni potrebbero avere riflessi sulla popolarità di entrambi. Giorgia Meloni beneficia della scelta di fare un'opposizione non aggressiva ma dialogante, basti pensare al recente cordiale incontro con il presidente Draghi".