A rischio
Giuseppe Conte, i candidati eccellenti per far perdere le elezioni suppletive e non far entrare in Parlamento l'ex premier
Giuseppe Conte si candiderà per le elezioi suppletive per entrare in Parlamento. Si parla del collegio di Primavalle. Conte però, scrive il Tempo, rischia di cacciarsi in un'avventura in cui avrebbe solo da perdere. La partita delle suppletive a ottobre sarà difficile per lui. Da quelle parti c'è il Municipio dove abita Virginia Raggi "e meno la si nomina e meglio è", scrive Francesco Storace. "Giocare la partita da uomo del popolo prendendo l'autobus: anche in zona ogni tanto ne va a fuoco uno, non si sa mai", continua Storace.
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"Con le elezioni da convocare in coincidenza con le comunali - con Raggi da una parte e Roberto Gualtieri dall'altra oltre al solito Carlo Calenda - come potrebbero fare Pd e Cinque stelle a mettere in campo un candidato comune, fosse anche l'ex premier?", scrive il Tempo. Il Pd non può rinunciare al proprio candidato alla Camera dei Deputati indebolendo così ulteriormente il traino per Gualtieri. Il centrodestra umilierebbe Conte con una candidatura appena decente. "Il rischio della trombatura fortissimo, anche perché in molti pensano che Conte non sappia neppure dov' è Primavalle", spiega Storace.
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"Cimentarsi nelle suppletive in autunno nel collegio romano di Primavalle sarebbe rischiosissimo, e Conte sa di non potersi permettere un eventuale tonfo. Meglio pensare ad altro, al Movimento da rifare", dicono gli uomini dell'ex premier. Tra quelli che lo invitano a non gettarsi nella mischia l'ex viceministro Stefano Buffagni. Che quello che meno si fida del consenso che taluni attribuiscono a Virginia Raggi. Ad un amico ha confidato: "Così il danno diventa doppio". Intanto all'interno del Movimento si pensa che il divorzio da CAsaleggio junior potrebbe accelerare il percorso alla concretizzazione della leadership di Giuseppe Conte, dopo lo stallo di questi mesi. Conte e Casaleggio avrebbero raggiunto una transazione. Ma il giro di boa della rifondazione del Movimento non è dietro l'angolo, nonostante lo steso ex premier fissi la deadline di fine giugno per il voto sul nuovo Statuto e sul nuovo leader. C'è ancora da aspettare per l'avvocato del popolo, in entrambi i casi.
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