Federsi o no?
Matteo Salvini "così rischia grosso": federazione Lega-Fi? Il vero problema è in Europa
Sulla federazione dei gruppi di centrodestra al governo “a rischiare è Salvini più di Berlusconi”. Ne è convinto Francesco Verderami, che sul Corriere della Sera ha analizzato la situazione in seguito al progetto lanciato dal segretario della Lega. Tale mossa sarebbe finalizzata ad evitare il sorpasso di Fratelli d’Italia, che potrebbe avvenire anche prima del previsto secondo gli ultimi sondaggi. Certo, si tratta di consensi virtuali e che, come accade da un ventennio a questa parte, sono pronti a essere smentiti dalla realtà, dato che a fare la differenza è proprio quel 30-40 per cento di persone che non dichiarano il voto nei sondaggi.
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Però Salvini fa sul serio sull’idea della federazione dei gruppi di centrodestra: è da vedere se Silvio Berlusconi deciderà di starci. “La crisi in cui versa da tempo Forza Italia - scrive Verderami - attraversata da una faglia interna che divide le sorti dei parlamentari ma anche degli esponenti di governo, può consentire al Cavaliere di fare chiarezza rispetto a certe ambiguità”. Invece Salvini rischierebbe di più con tale progetto perché “deve rispondere a un partito che ha l’ambizione di guidare in futuro il Paese e che però si trova ingaggiato in una competizione con Fratelli d’Italia".
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Giorgia Meloni ha già fatto sapere di non credere alle “fusioni a freddo”, ricordando il fallimento del Pdl e facendo capire a Salvini che ha un problema con la sua collocazione europea: Forza Italia e Udc appartengono ai popolari, mentre la Lega ai francesi del Front national e ai tedeschi di Afd. “Il Carroccio - fa notare Augusto Minzolini - non può stare a Strasburgo con Le Pen e a Roma con Draghi. È una contraddizione in termini che neppure il Cav può risolvere”.
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