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Fabiana Dadone, scivolone sul cashback per smentire Giorgia Meloni e Matteo Salvini: "Se la matematica non è un'opinione..."

Fabiana Dadone, ministro delle politiche giovanili, ha twittato che il cashback, bandiera del fu governo Conte avrebbe "fatto guadagnare allo Stato 1,2 miliardi netti solo nel 2020". E giù critiche contro Salvini e Meloni, da sempre oppositori di quella misura. Solo che la ministra si è dimenticata di ricordare che lo strumento è stato applicato, lo scorso anno, solo per una ventina di giorni, a dicembre, mese in cui i consumi sono scesi e c'è stato un minor incasso da Iva per lo Stato di 1,4 miliardi. Insomma, se la matematica non è un'opinione...

 

 

 

La Dadone non è nuova a gaffe con avversari politici. Ha 35 anni, e nonostante la tenera età può essere considerata una veterana del grillismo: è diventata deputata nel 2013. Si è laureata in Giurisprudenza e ha provato, senza successo, a superare l' esame da avvocato. Due anni nel corso di un dibattito in Aula aveva bacchettato l'ex ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, colpevole di non prestare attenzione al discussione e di perdere tempo parlando al telefono.

 

 

Peccato che la piddina di stretta osservanza renziana fosse a colloquio con Palazzo Chigi che le confermava la liberazione di Greta e Vanessa, le due volontarie italiane rapite in Siria. La Boschi aveva il compito di dare l' annuncio al Parlamento. Una figuraccia emblematica di un certo modo di fare e pensare e comunque rapportarsi con l'avversario politico che è prerogativa del Movimento Cinque Stelle. Recentemente, in una intervista a Repubblica, si è anche espressa sul Ddl Zan: "E' una legge necessaria. Un conto è la libertà di opinione, un conto è l'istigazione all'odio, l'accanirsi contro chi ha un orientamento sessuale o un'identità di genere diversi dai nostri. Trovo assurdo il dibattito che si è creato in Parlamento tra chi è pro e contro", aveva spiegato.