Lo scontro
Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, scontro sulla nuova limitazione anti-Covid: "È da cambiare"
Non è una nuova limitazione ma la conferma di una vecchia che forse oggi non ha più senso. La restrizione anti covid prevede che non ci siano tavolate e cene di gruppo al ristorante, regola che vale sia per i tavoli fuori che per quelli dentro. Insomma, resta la norma che prevede un massimo di quattro persone al tavolo, con l'unica deroga per nuclei familiari e conviventi più numerosi. Su questa limitazione si sono duramente scontrati, rivela il Corriere della Sera in un retroscena, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini.
"Il limite resta in vigore nelle zone gialle e in quelle bianche", chiarisce il ministro della Salute. E la titolare degli Affari regionali avverte: "Questa regola è da cambiare". Anche il direttore generale della Fipe Confcommercio, Roberto Calugi protesta: "Inaccettabile". Insorgono le Regioni: in serata il presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga, preme sul governo perché riveda un'interpretazione "troppo restrittiva". Delusa l'associazione di categoria di bar e ristoranti : "Nel giorno in cui finalmente bar e ristoranti possono riprendere a lavorare a regime, anche al chiuso - scrivono - non c'è una linea chiara sul numero di commensali ammessi ad ogni tavolo. Riceviamo a solo tre ore dal servizio, e a mezzo stampa, un'interpretazione del ministero della Salute giuridicamente incomprensibile".
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Ieri 1 giugno il ministero della Salute aveva chiarito che "i ristoranti riaprono anche al chiuso ma a tavola, sia nelle zone gialle che in quelle bianche, resta il limite di quattro persone". Insomma, resta tutto come stabilito nel Dpcm del 2 marzo, richiamata nel decreto sulle riaperture e nelle Linee guida per la ripresa. Un richiamo che non convince affatto la Fipe. "L'articolo 7 del Dpcm del 2 marzo stabiliva, per le zone bianche, una deroga delle limitazioni", sottolinea Calug, "quindi la precisazione del ministero, che le equipara alle zone gialle, non regge, non è equa ed è è irrispettosa".