Ex ministra

Luigi Di Maio, la svolta garantista non convince Federica Guidi: "Il M5s resta lo stesso, la mia vita devastata"

Le scuse di Luigi Di Maio al sindaco di Lodi Simone Uggetti, assolto a 5 anni dal suo arresto perché “il fatto non sussiste”, non hanno minimamente convinto l’ex ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi. Ma procediamo con ordine. Nei giorni scorsi, il ministro degli Esteri si è scusato con Uggetti e con tutti i politici che nel corso del tempo sono entrati nel mirino dei 5 stelle solo perché coinvolti in qualche indagine da cui poi sono usciti puliti. E non solo. Anche chi non è mai stato indagato spesso è stato messo alla gogna dal Movimento di Beppe Grillo. Tra questi c’è appunto la Guidi.

 

 

 

Come racconta il Corriere della Sera, erano i tempi del governo Renzi quando partì l'inchiesta su Tempa rossa, un grande centro di estrazione petrolifera della Basilicata. Un' inchiesta che fece scatenare i grillini. Guidi non era nemmeno indagata, né lo è mai stata in un secondo momento. Lo era il suo compagno dell’epoca. Tuttavia, a marzo 2016 la ministra si dimise. A cinque anni di distanza da quella che i pentastellati definirono “una nuova Tangentopoli”, e che poi finì con l'archiviazione, la Guidi resta ancora amareggiata e preferisce non ricordare nulla di quel periodo.

 

 

 

Quando ha saputo delle scuse di Di Maio, non ha provato alcuna soddisfazione. “Non riesco più nemmeno a leggere certe cose, non so perché quel signore abbia fatto questa operazione, ma temo che lo spirito dei tempi sia ancora quello giustizialista. Comunque il mio giudizio è meglio che me lo tenga per me, io sono lontana anni luce da quei signori, anni luce...”, avrebbe detto agli amici, stando al Corriere. E ancora: “Quella vicenda mi ha devastato la vita, ha rischiato di distruggermi personalmente”.