Copia sbiadita
Enrico Letta, rivolta interna nel Pd: "Ora ci mettiamo a fare la parodia dei grillini? Non riuscirà a prendere voti"
Nicola Pellicani, deputato del Pd e figlio d'arte (il padre Gianni fu uno degli esponenti più in vista della corrente migliorista del Pci), parla della metamorfosi di Enrico Letta. "Il Pd rischia di implodere. Stiamo mettendo in campo tematiche per attirare i mondi grillini, ma rischiamo di isolarci da tutti gli altri. Anche perché non siamo credibili quando vogliamo interpretare quei mondi: siamo stati fino a ieri l'asse del sistema di governo e ora che ci mettiamo a fare, la parodia del grillismo? Dovremmo sincronizzarci con il presente, il futuro e, invece, guardiamo al passato. Almeno Matteo Renzi lo faceva. Ecco perché la parte più moderata del partito è in sofferenza. Quelli di Base riformista, io gli parlo, fanno tutti i giorni la macumba a Letta". Un atto d'accusa, espresso al Giornale, da parte di un esponente Pd non di primo piano, ma che comunque manifesta un pensiero non isolato.
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Secondo Letta infatti il pianeta grillino ormai è esploso, da quella realtà nasceranno diversi soggetti, un'anima governativa, un'anima antagonista. Il segretario del Pd punta ad attirarne l'elettorato rappresentandone le istanze. Matteo Orfini condivide questa svolta: "Prima dovevamo andare appresso sempre e comunque a Conte. Ora, vivaddio, ci sono proposte del Pd per aprire un canale con i settori di riferimento del grillismo nella società". Ma il segretario rischia di snaturare il partito, di scoprirlo sul versante moderato, infatti è già entrato in collisione con Mario Draghi. "La verità - la battutadi un piddino come Luciano Pizzetti - è che vogliamo fare Bernie Sanders ma ci manca chi fa Joe Biden".
"Letta - osserva uno dei protagonisti della politica italiana - è uno che si è fatto l'operazione agli occhi e poi si tiene una diottria per mettere gli occhiali. Questo dice tutto: o è del tutto miope, o ci vede troppo e questa politica di apertura verso il grillismo gli serve solo per arrivare lui stesso al Quirinale", scrive Augusto Minzolini. "L'idea di inseguire l'elettorato grillino - riflette invece Carlo Calenda - è un errore, perché quello residuale è militarizzato, non lo smuovi. Con queste uscite ti comporti come i bambini che fanno la cantilena il castello di sabbia è mio o la palla è mia. Insomma fanno le bizze, tanto quello che decide, che porta il pane a casa, è il padre, cioè Draghi". Insomma per Letta il percorso non è affatto facile.
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