Manovre politiche
Giorgia Meloni "brava", Salvini "un caz***o che sbroccherà e farà cadere il governo". Dal cuore Pd, svelato il piano sinistro
Francesco Boccia si è lanciato in un elogio sperticato di Giorgia Meloni, ma in funzione anti Salvini. "Per ora il cazzaro verde confida in una sorta di confessionale davanti alla toilette della Camera ci è funzionale per quello che fa e, soprattutto, dice. Poi sicuramente, appena la Meloni lo supererà nei sondaggi, sbroccherà. Lui non accetterà mai di essere il secondo e darà l'addio al governo. La verità è che la Meloni è brava, è una strutturata sui territori. Il suo partito c'è e durerà nel tempo. E a noi sta bene così. Per noi competere con lei è più facile. Lo scontro destra-sinistra ci ricompatta". Cos' il dem spiega la strategia che la sinistra pensa di adottare nei prossimi tempi per sfaldare di più il centrodestra.
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S"e Salvini ha accettato di far parte di un governo di larghe intese, anche se è pronto a gettarsi nel fuoco per Mario Draghi, per il Pd è irresponsabile. Mentre la Meloni che se ne è infischiata, che di fronte ad una tragedia che ha fatto quasi 130mila morti, si è ritagliata lo spazio redditizio sul piano dei consensi di unica forza di opposizione, per quel mondo è diventata l'avversario da privilegiare", scrive il Giornale che sintetizza così la nuova strategia dem. "Meloni è abile e combatte con molta destrezza. Salvini ha fatto la scommessa di stare al governo e fare opposizione, ma è meno credibile", ha spiegato meglio.
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Letta e compagni preferiscono Giorgia Meloni che discende dall'albero genealogico di Giorgio Almirante. "La Meloni - spiega Andrea Romano - tradendo le intenzioni future mantiene un lato non tranquillizzante. Perché intorno a lei c'è sempre quella destra radicale che resta una componente centrale di quel mondo". Ma nel alcuni sono scettici. "Sono le solite furbizie per dividere il campo avverso che lasciano il tempo che trovano", è il sarcasmo di Luciano Pizzetti. Mentre il siciliano Fausto Raciti la considera la solita trovata di stile «lettiano»: "Forse è una nuova strategia ridacchia che scopriremo quando fallirà". Ma anche a destra storgono il naso: "La sinistra, al solito, cerca di scegliersi l'avversario - spiega il ministro Mara Carfagna - ma è una strategia che non gli ha portato bene in passato. Per loro è comodo riprodurre il confronto ruvido sinistra-destra . Il vero problema è che Letta è slegato dalla realtà. Basta pensare che in un momento in cui il Paese vede la prima luce in fondo al tunnel, non trova di meglio che parlare di tasse. Un atteggiamento pseudo-intellettualistico: troppi libri e poco Paese reale. A differenza di Draghi che applica i libri al Paese reale", spiega.