Decisionista
Mario Draghi, il retroscena: su fisco e tasse fa da solo, così il premier taglia fuori il Pd
"La riforma fiscale non la scriveranno i partiti di questa maggioranza. Daranno il loro contributo, lanceranno le loro idee-bandiera, si accapiglieranno, ma la riforma sarà soprattutto di Mario Draghi". Così scrive Repubblica che fa capire come il premier, sempre più decisionista, abbia deciso di agire su fisco e tasse. Non è stato così esplicito, ma quello è il risultato a cui punta. Un metodo che deve portare a disegnare un nuovo sistema fiscale, "con una prospettiva di lungo periodo e non guardando al consenso a breve". La riforma fiscale è all'interno del Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza) vincolato agli obiettivi indicati dalla Commissione di Bruxelles che erogherà i 750 miliardi previsti da qui al 2026 solo tutto sarà rispettato.
Leggi anche: Mario Draghi, "primi segnali di irritazione" con Enrico Letta: indiscreto da Palazzo dopo le nuove accuse a Salvini
Il vincolo europeo sarà decisivo nella partita fiscale. Draghi è rimasto perplesso davanti la proposta del Pd sulla tassa di successione e lo ha fatto intendere chiaramente. Ne ha preso le distanze: "Non è la strada della patrimoniale che può condurre a ridurre le diseguaglianze", scrive sempre Repubblica interpretando il pensiero del premier. La tesi di Draghi è che in questo momento non bisogna strozzare in alcun modo l'economia né con politiche fiscali punitive, né con politiche monetarie restrittive.
Leggi anche: Guido Crosetto al Quirinale, il retroscena: "Il meloniano se saltano Mario Draghi e Sergio Mattarella"
Il fisco deve servire a spingere il Pil. Ci sarà il principio della progressività (chi più ha, più paga in maniera progressiva e non solo proporzionale). Progressività, ma anche organicità con un nuovo sistema di tassazione organico "che riguardi tutti i prelievi e tutti gli attori economici, famiglie e anche imprese". Nel Pnrr c'è l'indicazione di una revisione delle aliquote dell'Irpef con l'obiettivo di semplificarle. Ci sarà prima una legge delega approvata dal Parlamento, poi sarà nominata una Commissione di esperti che tirerà le fila per una riforma complessiva. "Una riforma fiscale segna in ogni Paese un passaggio decisivo. Indica priorità, dà certezze, offre opportunità, è l'architrave della politica di bilancio", ha spiegato il premier Draghi in Parlamento.
Il tuo browser non supporta il tag iframe