Il futuro dell'ex premier

Giuseppe Conte, la profezia di Gianfranco Rotondi: "Si candiderà con Forza Italia", il legame con Silvio Berlusconi

Siamo sicuri che Giuseppe Conte sarà davvero il leader del Movimento 5 Stelle? Perché nei palazzi della politica si mormora che non è affatto una certezza. Beppe Grillo infatti "è azzoppato da uno scandalo di famiglia", lo stupro di gruppo di cui è accusato il figlio Ciro. E Conte, rivela Augusto Minzolini nel suo retroscena su Il Giornale, "è sempre più in bilico come leader del Movimento. Non è detto che lo diventerà mai". Tanto che Gianfranco Rotondi, continua il retroscenista, che "per un anno intero ha accarezzato l'ipotesi di un partito dell'ex premier, immagina per lui un altro destino".

 

 

Un destino che sarebbe clamoroso. "I Cinque stelle - è la sua profezia - si stanno disgregando. Alla fine Conte si candiderà con Forza Italia. È più come noi, che come loro. È un democristiano. Eppoi ha instaurato un rapporto con il Cav migliore del mio". Del resto, ragiona Rotondi, Conte "che altra strada avrebbe? Andare con Letta? Ma quello è rimasto all'Ulivo, all'Unione, ad Andreatta, a Prodi. Roba del secolo scorso". Già, perché il problema è anche de Partito democratico che dopo il crollo "deve reinventarsi una politica. Lì dentro, infatti, hanno capito che l'attuale schema fa acqua da tutte le parti".

 

Non solo. A questo punto "tre quarti del partito sono convinti che un'alleanza stretta con i grillini sarebbe un azzardo: vent' anni fa l'Unione saltò per Fausto Bertinotti, che pure conosceva il lessico politico, figurarsi una coalizione con Di Maio e compagni, sarebbe una sorta di suicidio assistito", sottolinea Minzolini. E quella della sinistra "è una crisi di politica, di cultura, di sistema. Qualcosa di più profondo". Lo sa anche Mario Draghi. Che infatti non infierisce su questo pezzo di alleanza che regge il suo governo.