Le resistenze

Mario Draghi ferma il blitz per togliere il coprifuoco. Il retroscena dalla cabina di regia, non si va oltre le 23

Mario Draghi ha fermato il blitz per togliere il coprifuoco. I partiti infatti hanno tentato un colpo di mano in assenza del premier mezz'ora dopo che aveva lasciato la riunione della cabina di regia. Ma sono rimasti fregati. Draghi non cede alle loro pressioni e va avanti dritto per la sua strada, ovvero "aperture prudenti, graduali e sicure". Nessun liberi tutti insomma. Il coprifuoco resta. Sarà solo slittato di un'ora, dalle 22 alle 23.

 

 

E anche questa decisione verrà presa senza fretta dal presidente del Consiglio che guarda con attenzione i dati. Se i numeri del monitoraggio di venerdì lo consentiranno, riporta il Corriere della Sera, la prossima settimana il divieto di circolare di notte sarà tra le 23 e le 5 del mattino slitterà di un'ora. Se da un lato Draghi vuole far ripartire l'economia e il turismo sa anche che oltre le 23 non sarebbe prudente spingersi, anche per non dare segnali di eccessivo ottimismo. E poi si sa che il presidente del Consiglio è molto attento a ciò che accade in Europa. La Francia dal 19 maggio sposterà il coprifuoco dalle 19 alle 21, in Germania Angela Merkel ha concesso un'ora di libertà in più, dalle 21 alle 22.

 

 

Insomma, un approccio prudente che è quello che Draghi vuole mantenere. Sul coprifuoco sa che "sarebbe un errore" bruciare i tempi. Ed è irritato dal pressing di Lega, Forza Italia e Italia Viva. Tanto che a Mariastella Gelmini e a Giancarlo Giorgetti che chiedevano una cabina di regia già venerdì, Draghi ha risposto che il tavolo sarà solo lunedì 17 maggio. Vuole prima riflettere sui dati. Poi ci sarà il Consiglio dei ministri e quindi il via libera allo slittamento alle 23 del coprifuoco che non dovrebbe avvenire prima di martedì 18. Intanto Draghi sta lavorando sulle riaperture con Roberto Speranza. Anche qui si aspetta di valutare i dati del monitoraggio per vedere "se qualcosa si può anticipare".