Sussurri
Coprifuoco, indiscrezioni: dal 17 maggio spostato alle 23, passa la linea di Matteo Salvini
Se da un lato Mario Draghi non ha ceduto nell'ultimo decreto al pressing di Matteo Salvini sulla posticipazione del coprifuoco dalle 22 alle 23, il 14 maggio, quando ci sarà a Palazzo Chigi il primo appuntamento per valutare gli effetti delle riaperture, il presidente del Consiglio potrebbe far passare la linea salviniana e quindi potrebbe ritoccare la norma, spostando, dal 17 o dalla settimana successiva, il 24 maggio, il coprifuoco alle 23, per poi nella prima metà di giugno posticiparlo alle 24. Fino a toglierlo del tutto a partire da luglio, secondo quanto riporta La Repubblica in un retroscena.
Insomma, il leader della Lega, potrebbe presto incassare la sua rivincita sul ministro della Salute Roberto Speranza, da sempre rigorista su riaperture e coprifuoco. Del resto, Draghi lo ha detto chiaramente ai suoi interlocutori: "Non posso parlare di rischio ragionato e poi ignorarlo, è una questione di serietà e di parola data all'opinione pubblica". Basterà questo impegno a Salvini? Lo fermerà sulla mozione di sfiducia a Speranza?
Di sicuro, da parte di Draghi c'è la necessità che tutti rispettino gli accordi presi, soprattutto in un esecutivo di unità nazionale. Il presidente del Consiglio lavora fianco a fianco con Giancarlo Giorgetti. Che forse, sostiene La Repubblica, è ancora più "aperturista" di Matteo Salvini. Tant'è. Il premier ha deciso di impostare un rapporto chiaro con il leader leghista, che non può prescindere da un elemento fondamentale: non è il momento di piantare bandierine di partito, seppure legittime, per il bene del Paese.
Secondo alcune fonti ufficiali della Lega, non è successo nulla di grave. Non ci sono tensioni né amarezza tra Giorgetti e Salvini. I due si sarebbero visti e chiariti ieri, nello studio del leader, dopo la segreteria politica del partito. Quel che è certo è che Salvini ha il sostegno degli altri big leghisti: da Luca Zaia a Massimiliano Fedriga, il governatore che alla guida le Regioni, e che con lui accerchia Draghi.