L'ultima cannonata
Matteo Renzi, il retroscena: "Quanto sono contento di vederti qui". Incontro con Draghi, la bordata contro Giuseppe Conte
Che Matteo Renzi non gradisca l'alleanza tra Pd e Cinquestelle è cosa nota, ma l'ex premier continua a ribadirlo ad ogni piè sospinto: "L'ho detto ancor prima di questa vicenda (riferendosi al video di Beppe Grillo in difesa del figlio accusato di stupro, ndr) che i grillini sono finiti e che Conte li avrebbe lasciati". Una posizione che il leader di Italia Viva continua a sostenere con tutti. E in particolare egli non crede che Giuseppe Conte, alla fine, accetterà di guidare l'M5s.
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L'altro giorno a Palazzo Chigi l'ha espressa con una battuta direttamente a Mario Draghi: "Quanto sono contento vederti qui mentre Conte è tornato a tenere lezione a Firenze", rivela Augusto Minzolini sul Giornale. Renzi non trova nessuna comunanza con i grillini, pur avendo promosso l'allenza col Pd ed essendo uno dei sostenitori del governo Draghi con l'M5s: "Sono tanti i grillini convinti che quella vicenda è stata tenuta coperta per far nascere il governo con il Pd e tenerlo in piedi". Così accusa Grillo e gli stessi grillini di aver utilizzato una vicenda privata (le indagini sul figlio di Grillo) per una motivazione politica.
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Una sensazione, scrive Minzolini, che Renzi condivide con l'altro Matteo, Salvini. "Grillo", spiega Dario Galli, già vice ministro della Lega, "si è data la zappa sulle palle, ha fatto harakiri. Lo hanno tenuto appeso mentre era in vita il governo Conte eppoi, finita quell'esperienza, la vicenda giudiziaria di suo figlio è ripartita. Palamara docet. Per i 5stelle è la fine: ogni volte che daranno di matto sui temi della giustizia o sul femminismo, li zittiranno con il caso Grillo". Insomma se dalla parte della Lega sembra scontato un giudizio negativo dei grillini, meno scontato ma non meno certo è l'astio politico che divide Renzi da Grillo e, soprattutto, dall'ex premier Conte.