Premier in campo
Vaccino, il piano segreto di Mario Draghi: ecco quali contratti farà saltare dal 2022
Addio AstraZeneca, e ormai anche a Johnson&Johnson, non ancora arrivato in Italia e già stoppato negli Stati Uniti. Fonti del governo italiano sentite dal quotidiano La Stampa riferiscono che l'orientamento è di circoscriverne l'utilizzo solo agli over 60. La stretta riguarda tutti i vaccini a vettore virale: AstraZeneca, appunto, ma anche J&J e Sputnik e pure il vaccino made in Italy, in fase di sperimentazione, ReiThera. Pare che, sempre secondo una fonte del ministero della Salute riportata sul giornale diretto da Massimo Giannini, la Commissione europea, d'accordo con i leader di molti Paesi, avrebbe stabilito che alla scadenza, i contratti con queste aziende non saranno rinnovati. L'idea è quella di puntare tutto sui sieri a Rna messaggero, come Pfizer e Moderna, che fino ad ora hanno dato più sicurezza.
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E Draghi peraltro aveva già annunciato in conferenza stampa che l'Europa non avrebbe replicato l'errore di firmare contratti senza vere garanzie. Intanto nel governo si è parlato dei possibili effetti sulla campagna vaccinale dopo l'alt a J&J, che ha pure il vantaggio di essere monodose. Già oggi 14 aprile l'azienda fornirà alla Fda e all'agenzia europea Ema alcuni dati che farebbero chiarezza sulla connessione tra il sieri e i sei casi di rare trombosi cerebrali riscontrate negli Usa a fronte di quasi sette milioni di somministrazioni.
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Al momento tutto procede come previsto anche J&J, da qui a fine anno, assegna all'Italia 26 milioni e mezzo di dosi, di cui 7,3 milioni nel secondo trimestre appena iniziato Sempre che l'Ema non decida di richiamare il vaccino di Janssen. Secondo il piano del commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo, la multinazionale dovrebbe consegnare 400 mila dosi entro fine aprile. E se si sommassero i 7,3 milioni di vaccini J&J con i 24,5 milioni di Pfizer, i 10 di AstraZeneca e i 4,6 di Moderna, nel secondo trimestre si avrebbero 45 milioni di dosi.