Dati alla mano
Alfonso Bonafede, "da quanti mesi è moroso": M5s in emergenza, quasi nessuno restituisce più i soldi
Le restituzioni dei parlamentari grillini erano motivo d’orgoglio, nonché un cavallo di battaglia per il Movimento 5 Stelle. Da qualche tempo invece sono divenute un serio problema, ma soprattutto la testimonianza che la frattura interna è sempre più netta. Il Corriere della Sera ha infatti notato che vi è di nuovo l’emergenza-morosi all’interno dei grillini: soltanto 53 dei 239 deputati e senatori risultano in regola con il versamento mensile da 2300 euro. Pur ricordando che dal 2013 ad oggi gli eletti del M5s hanno restituito circa 96 milioni, destinati per un terzo al fondo per il microcredito, negli ultimi tempi la lotta contro i privilegi della “casta” si è trasformata in un boomerang.
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Sì, perché non fa altro che accentuare le tensioni all’interno del Movimento: dal sito tirendiconto.it emerge infatti che diversi grillini di peso non sono in regola con i pagamenti. A partire dal ministro Luigi Di Maio e dal presidente Roberto Fico, che ancora devono versare la quota relativa al mese di gennaio. Ma ci sono posizioni ben più gravi, come quelle dell’ex ministro Alfonso Bonafede e dell’ex sottosegretario Riccardo Fraccaro: i due, che erano esponenti di peso all’interno del governo presieduto da Giuseppe Conte, non restituiscono dallo scorso settembre, così come l’ex tesoriere Sergio Battelli e la collega Carla Ruocco.
Ma i nomi altisonanti non finiscono qui: tra i morosi figurano anche Federico d’Inca (non restituisce da novembre) e Federica Dieni (segretaria del Copasir), che addirittura ha smesso di versare a maggio 2020. Sullo sfondo c’è sempre la battaglia con l’associazione Rousseau, dato che nei 2300 euro da restituire sono inclusi anche i 300 previsti come “contributo piattaforme tecnologiche”.
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