Sussurri
Alessandro Sallusti, la più scomoda delle verità su Roberto Speranza: "Perché è ancora ministro", ora tutto torna
Roberto Speranza è sotto accusa perché da ministro della Salute non aveva preparato un aggiornato piano anti pandemico e in più quando fu avvertito della gravità della situazione, "non fece scattare alcun allarme salvo poi scaricare le colpe sulle regioni, la Lombardia in particolare", scrive Alessandro Sallusti nel suo editoriale sul Giornale. "Per qualche misterioso motivo Roberto Speranza è rimasto al suo posto di ministro della Sanità, una continuità di cui avremmo fatto volentieri a meno", si chiede sempre Sallusti sull'esponente di Leu confermato da Mario Draghi.
L'analisi del giornalista è impietosa: "Sull’emergenza sanitaria sono saltati il premier, il commissario straordinario e il capo della Protezione civile ma non il ministro della Sanità che non aveva mai dato segni di dissenso rispetto al governo precedente, anzi sembrava perfettamente integrato in quella macchina inceppata". Il direttore del Giornale cerca di capire il perché di questo fatto: "Ormai la politica e l’informazione procedono per rimozione, tutto ciò che non torna con la narrazione ufficiale sparisce, sia che si tratti dell’emergenza Covid, della giustizia indirizzata ideologicamente dal Sistema guidato per quindici anni da Luca Palamara o del business delle ong sull’immigrazione come confermano le intercettazioni di Luca Casarini, l’attivista di sinistra sceso in mare nel 2018 solo per forzare, a pagamento, i blocchi dei porti decisi da Matteo Salvini ministro dell’Interno", chiarisce Sallusti.
Leggi anche: Alessandro Sallusti a DiMartedì, stoccata a Vito Crimi: "Allora Toninelli vale Draghi?", gelo del grillino
Ma Salluti se la prende anche con chi non c'è più: "E che dire del commissario Domenico Arcuri, che ha lasciato per mesi l’Italia senza mascherine prima e senza centri vaccinali poi? Ecco, noi non rimpiangiamo nulla di tutto questo e guardiamo con fiducia a ciò che capiterà nelle prossime settimane, consci che costruire sulle macerie non è cosa facile", racconta per poi accusare anche l'ex premier Conte, "che "il 30 gennaio del 2020, all’insorgere della pandemia, dichiarò in diretta tv che gli italiani non dovevano preoccuparsi del Covid", precisa il direttore del Giornale.