C'è chi dice no
Matteo Salvini dritto al punto con Mario Draghi: "Tenere chiuso indipendentemente dai dati è impensabile"
Matteo Salvini non cambia idea e dopo il botta e risposta con Mario Draghi torna a ribadire la sua posizione: "Tenere tutto chiuso e fermo indipendentemente dai dati sanitari è impensabile" anche perché appare assurdo "vietare gli spostamenti in Italia e consentire vacanze all’estero". Le parole pronunciate durante un confronto in videoconferenza tra il leader della Lega e i governatori sembrano riferirsi all'ultimo "diktat" del premier. L'ex banchiere ha infatti tentato di mediare tra aperturisti e rigoristi al governo: "Che continuare a tenere chiuso sia pensabile o impensabile dipende esclusivamente dai dati a disposizione, le misure prese hanno dimostrato di non essere campate in aria. Riaprire è auspicabile ma le decisioni si prendono in base ai dati". Una dichiarazione che a sua volta arrivava dopo l'ennesimo sfogo del numero uno del Carroccio, intenzionato a far riprendere quelle attività martoriate dal coronavirus.
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"Nel nome del buonsenso che lo contraddistingue, e soprattutto dei dati medici e scientifici, chiediamo al presidente Draghi che dal 7 aprile, almeno nelle regioni e nelle città con situazione sanitaria sotto controllo, si riaprano (ovviamente in sicurezza) le attività chiuse e si ritorni alla vita a partire da ristoranti, teatri, palestre, cinema, bar, oratori, negozi”, proponeva il segretario del Carroccio che, oggi più che mai, torna ad alzare la voce.
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Nonostante questo il leader della Lega ha voluto smentire le malelingue: niente screzi al governo. "Ho smesso di leggere i giornali perché Draghi lo sento più spesso di quanto i giornali non sappiano e, quindi, gli lascio scrivere le loro cose". Non è infatti la prima volta che Salvini ammette di lavorare bene con l'ex banchiere. In occasione di un botta e risposta con Enrico Letta aveva augurato all'alleato di "stare sereno" perché tra lui e Draghi non c'era proprio alcuna differenza di veduta.