Draghi balla
Sergio Mattarella, il retroscena: chi sono i due "ministri ad personam" del Quirinale nel governo. Scontro con Salvini "inevitabile"
Uno "scontro inevitabile". Non solo quello tra Matteo Salvini ed Enrico Letta, suggerisce ItaliaOggi, ma pure tra il leader leghista e i due "ministri di Sergio Mattarella". Ci sarebbe infatti la mano del presidente della Repubblica dietro la presenza nel governo dei due esponenti più di sinistra della squadra di Mario Draghi: il ministro del Lavoro Andrea Orlando, del Pd, e quello della Salute Roberto Speranza, di Leu. I due bersagli preferiti non solo della Lega, ma pure di Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia.
Se tra Salvini e Letta c'è una distanza che potremmo definire "umana" ("L'antico democristiano è molto più polemico dell'antico comunista Nicola Zingaretti", sottolinea ItaliaOggi), con Speranza e Orlando c'è un problema eminentemente politico, che il premier Draghi cerca faticosamente di arginare dando ampia libertà di manovra (e di parola) alle eterogenee componenti della sua maggioranza.
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"In linea di principio - suggerisce il quotidiano economico-politico - tutti i ministri rispondono al presidente del Consiglio, quindi si assoggettano all'unità nazionale che regge l'esecutivo". Un esecutivo però su cui c'è il marchio a fuoco del Quirinale. Speranza e Orlando sono "in certa misura quasi rappresentanti del Colle ad personam". La qualifica di "aperta sinistra" è incarnata dal titolare del Lavoro, "come se alle sue spalle si trovasse Giorgio Napolitano", a cui è storicamente vicino. "Quanto a Speranza - taglia corto ItaliaOggi -, è diventato il simbolo di un partito che tale non è", in quanto espressione puramente parlamentare. Di fatto, "Speranza non rappresenta solo una continuità sgradita al centro-destra" rispetto al Conte-2, "bensì incarna una presenza politica di sinistra". Lo scontro "diviene quindi inevitabile". Bisogna solo capire fino a quando reggerà questo schema.