Il retroscena
Paola De Micheli, l'indiscrezione dal Pd: un'altra poltronissima per la ministra silurata, tensione alle stelle al Nazareno
C'è una sfida in corso all'interno del Partito democratico sui capigruppo di Camera e Senato. La decisione definitiva è attesa per martedì 23 marzo quando Enrico Letta incontrerà prima i deputati e poi i senatori che sono in fibrillazione. Come rivela il Corriere della Sera in un retroscena la domanda è se saranno riconfermati Graziano Delrio e Andrea Marcucci o se invece dovranno lasciare la presidente dei rispettivi gruppi.
La questione si è aperta quando Brando Benifei che guida la delegazione degli eurodeputati ha messo sul tavolo le sue dimissioni come "atto dovuto", gesto pare "apprezzato" al Nazareno. Tanto che Letta ha incontrato il gruppo e ha poi riconfermato Benifei alla guida. Ma appunto, adesso tocca ai presidenti a Camera e Senato. A differenza di Benifei, Delrio e Marcucci non hanno ancora offerto le loro dimissioni. Letta non gliele ha chieste ma si aspetta che si muovano esattamente come il capogruppo della delegazione Ue o almeno che accettino "una verifica". Insomma, il neo segretario del Pd si aspetta le dimissioni dei due, dopodiché saranno i gruppi a decidere.
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E quindi è già partito il toto-nomi tra i parlamentari. Gira voce che Letta pensi a due donne e che abbia già consultato la ex ministra dei Trasporti e lettiana di ferro, Paola De Micheli, per la presidenza dei deputati. Al Senato invece c'è più tensione. Base riformista vuole un senatore della propria corrente: "Non può che essere nostro". Il problema per l'ex premier sarà proprio questo perché Base riformista, il gruppo di minoranza che conta tra i suoi parlamentari molti nostalgici renziani, rivendica sottovoce di avere la grande maggioranza del gruppo di Palazzo Madama e il 40 per cento dei deputati. Letta avrebbe sentito già e sentirà tutti gli interlocutori ma questo è un tema che lo lascia piuttosto indifferente. Dicono che voglia rispettare pienamente l'autonomia dei gruppi.