Caso Gerli
Alberto Gerli rinuncia all'incarico nel Cts: il mistero "in quota Lega", ma non lo conosce nessuno
Claudio Borghi ha avuto un botta e risposta con Emiliano Fittipaldi sul caso di Alberto Giovanni Gerli, l’ingegnere esperto di modelli statistici di previsione sull’epidemia che ha deciso di rinunciare all’incarico nel Comitato tecnico scientifico dopo due giorni di polemiche accese perché ritenuto non adeguato. Inoltre si era spara la voce che la sua fosse una nomina in “quota Lega”, come ribadito dal vicedirettore di Domani in un suo tweet: “Gerli, l’ingegnere esperto di bridge voluto dalla Lega nel Cts, rinuncia all’incarico. Decisione dignitosa: ogni tanto la stampa e i social servono a qualcosa”.
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Non si è fatta attendere a stretto giro di posta la replica di Borghi: “Scusi Fittipaldi, su che basi lei afferma che l’ingegnere Gerli sia stato ‘voluto dalla Lega’? Dato che tutti quelli della dirigenza con cui ho parlato io non lo conoscono o sta dicendo una cosa falsa o mi aiuta a scoprire qualcosa che non so”. Poco prima il deputato del Carroccio si era già espresso sull’argomento: “Non si capisce su che base venga indicato Gerli come designato ‘in quota Lega’ nel Cts. Dato che non lo conoscevo e mi risulta che nemmeno lo conoscesse il resto della dirigenza del partito mi interesserebbe sapere chi l’ha indicato”.
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Il diretto interessato aveva motivato così la sua decisione di rinunciare all’incarico: “Ho ritenuto opportuno farlo così da evitare al Cts e alle Istituzioni in generale ulteriori, inutili ostacoli e distrazioni rispetto alle importanti e difficile decisioni che sono chiamati a prendere in un momento tanto delicato per il Paese”.
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