L'esempio
Mario Draghi a Bergamo nella giornata della memoria delle vittime-Covid: il gesto con cui sana lo sfregio di Giuseppe Conte alla città
Oggi, giovedì 18 marzo, è la giornata della memoria in ricordo delle vittime del coronavirus, appena istituita. Un giorno di dolore a piena pandemia in corso, un giorno dedicato alle oltre 100mila vittime mietute nella sola Italia nell'ultimo anno. E per l'occasione, il premier Mario Draghi è andato in visita a Bergamo, la città e la provincia simbolo della prima ondata.
Una scelta, quella del premier - subito ringraziato dal sindaco Giorgio Gori nel suo discorso - dal forte valore simbolico. Già, perché nessuno ha scordato lo schiaffo del suo predecessore, Giuseppe Conte, ai bergamaschi: una visita di notte, arrivato in città poco prima della mezzonotte. Una toccata e fuga che gli costò una pioggia di critiche: fu considerata una inutile passerella, un dovere da sbrigare per ritorno di immagine, non vera vicinanza alla città. Era il 28 aprile dello scorso anno.
Di quel giorno, inoltre, si ricorda la sfuriata di Conte che gli chiedevano conto delle ragioni per le quali non fu istituita per tempo la zona rossa in val Seriana. Già, Conte non rispondeva. Lui e Rocco Casalino facevano le dirette Facebook. A Bergamo, l'ex premier se la cavò con qualche dichiarazione in un punto stampa sbrigativo istituito in Prefettura: qualche frase di circostanza e via, verso Brescia, dove si presentò all'una di notte.
Consuelo Locati, il legale che rappresenta oltre 500 familiari di vittime della pandemia, ricorda come il presunto avvocato del popolo non ricordasse "nemmeno il nome dei Paesi focolaio", cioè Alzano Lombardo e Nembro. Erano i giorni della carovana di camion dell'esercito pieni di bare, in coda, la foto-simbolo della tragedia Covid. Una tragedia, quella della Bergamasca, a cui Conte non rese il giusto onore.
Così, oggi, Draghi sana quella ferita, molto dolorosa per l'intera provincia. La scelta di celebrare la prima giornata della memoria delle vittime del Covid proprio a Bergamo, infatti, serve anche e soprattutto a quello.