Cosa bolle in pentola

Giuseppe Conte e le telefonate a Romano Prodi, conferme: il M5s si mangia il Pd, retroscena sul patto segreto

Tesse la sua tela, Giuseppe Conte, e l'obiettivo è quello di risucchiare quanti più voti possibili dal Pd. Alla faccia dell'"alleanza elettorale" e del "nuovo centrosinistra, il leader de facto del Movimento 5 Stelle, possibile federatore giallorosso alle elezioni e in Parlamento, si sta già muovendo nell'ombra per portare acqua al mulino grillino. E Romano Prodi conferma l'indiscrezione-bomba pubblicata dal Foglio sul colloquio telefonico avvenuto tra lui e l'ex premier.

 

 

 

"È giusto mettermi a disposizione di chi mi chiede pareri e riflessioni su temi che conosco", ha spiegato candidamente il Professore, modello politico a cui Conte palesemente si ispira, anche se rispetto ai tempi dell'Ulivo è cambiato il mondo, in tutto e per tutto. "Rapporto continuo e segreto, cerca consigli per prendersi il M5s", assicurava il quotidiano diretto da Claudio Cerasa. Per il Corriere della Sera, però, che pubblica la conferma di Prodi, il mirino è da spostare significativamente: Conte non guarda più al Movimento (di fatto conquistato per mancanza di vere alternative) bensì ai democratici, che con il nuovo segretario Enrico Letta tentano una difficile sintesi tra le spinte "draghiane" e quelle "grilline". Con il sostituto di Nicola Zingaretti sta prendendo forma una " traiettoria che porterà i due partiti a convergere sempre più".

 

 

 

Questo perché Letta "viene apprezzato anche perché fu il suo governo ad aver abolito nel 2014 il finanziamento pubblico ai partiti". Basta poco, ai vertici grillini, da dare in pasto ai loro elettori per convincerli che il matrimonio s'ha da fare. E la convergenza "riguarderà anche le amministrative. Perché se a Roma la ricandidatura di Virginia Raggi è certa, a Milano il dem Giuseppe Sala ha sparigliato annunciando la sua adesione ai Verdi europei". Lo scenario delineato dal Corriere è quello di "uno scambio nelle città tra Pd e M5s", sostenuto da Conte e "benedetto" da Prodi.