Indiscreto a palazzo

Matteo Orfini nel retroscena di Augusto Minzolini: "Le dimissioni di Zingaretti? Per la sconfitta sul Conte-ter"

Nicola Zingaretti non si sarebbe dimesso da segretario del Pd per colpa di poltrone e primarie, come lui stesso ha spiegato in un post su Facebook una settimana fa. Stando alla versione di Matteo Orfini, riportata da Augusto Minzolini sul Giornale, l'ex leader avrebbe lasciato la posizione al vertice per via degli "errori commessi. Non per altro". La responsabilità, insomma, sarebbe tutta di Zingaretti. 

 

 

 

"La politica è spietata: è stato sconfitto sul Conte ter quando all’inizio non voleva neppure fare il Conte due. Dovevamo prendere un pezzo dell’elettorato grillino e, invece, rischiamo di regalargli un pezzo del nostro", ha continuato il deputato del Pd nel retroscena del Giornale, riferendosi agli ultimi sondaggi, che danno il Partito democratico in forte calo e il Movimento 5 Stelle invece in risalita, grazie soprattutto all'eventualità di Giuseppe Conte leader. 

 

 

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Matto Orfini, che è a capo della corrente dei Giovani turchi all'interno del partito, non sembra entusiasta neanche di Enrico Letta, che si è ufficialmente candidato a segretario dopo le dimissioni di Zingaretti. E a tal proposito, infatti, ha spiegato: "Lui va bene per la transizione, anche perché le alternative sono peggio. Ma non può arrivare al 2023 senza un congresso. Conviene anche a lui. Penso che sia il 'non detto' dell’accordo". Poi ha aggiunto che Letta, pur avendo tutta la sua simpatia, dovrà comunque spiegare quale sarà la sua linea politica: "Non basta dire solo Draghi va bene. A me interessa il futuro. Ad esempio, sapere se anche per lui Conte deve essere il leader di una coalizione tra noi e i 5 stelle".