A pezzi

M5s, l'idea dello sciopero contro Davide Casaleggio e Rousseau: la battaglia per i 300 euro mensili

Contrasti interni, esterni e stravolgimenti radicali in casa cinquestelle. Continua il braccio di ferro tra Davide Casaleggio e i maggiori esponenti del M5S, in un periodo di piena  "rifondazione" del partito pentastellato. Ieri sul Blog delle Stelle, sono state rese pubbliche le candidature per il comitato direttivo, arrestate temporaneamente dall'operazione-Giuseppe Conte. La sensazione è che Casaleggio sia intenzionato a far scegliere la strada da intraprendere al nuovo organo collegiale, una volta che questo sarà eletto. Nel frattempo, nel movimento si discute anche dei 300 euro che i parlamentari dei cinquestelle versano mensilmente all'Associazione Rousseau.

 

 

Alcuni deputati, che non vedono di buon occhio la figura di Casaleggio, hanno annunciato uno sciopero dei versamenti nei confronti di chi gestisce la piattaforma. Come lascia trapelare il Corriere della Sera, i legami con Rousseau potrebbero toccare anche un altro tasto. I Cinque Stelle avrebbero registrato nel pomeriggio del 2 marzo un nuovo dominio www.movimento2050.it. "Questo la dice lunga sul nome del Movimento che non cambia ma si integra" ha dichiarato un big dei pentastellati. Non è chiaro se il sito andrà a sostituire quello ufficiale del Movimento o se invece si sovvrapporrà con il Blog delle Stelle, gestito dall'associazione di Casaleggio

 

 

La conduzione del partito decisa dai vertici e assegnata a Giuseppe Conte. sta invece prendendo sempre più forma. Luigi Di Maio starebbe infatti collaborando strettamente con l'ex Presidente del Consiglio, in modo da contattare diversi deputati e spiegare le intenzioni future del movimento. L'idea sarebbe quella di placare le polemiche emerse negli ultimi giorni e che lasciavano intravedere un accentramento di potere eccessivo nelle mani di Conte alla guida dei 5S. Intanto, Beppe Grillo ha annunciato nel summit tenutosi domenica 28 febbraio a Roma di voler abbandonare la governance a cinque. A contorno di una situazione già difficoltosa di suo, gli 8 senatori espulsi dal movimento hanno richiesto formalmente ricorso per essere reintegrati nei rispettivi gruppi, chiedendo anche un risarcimento dei danni.