Passa e chiude
Giorgia Meloni contro la "sinistra misogina da salotto": "Per loro ortolano è un insulto". E sul governo Draghi: "Sempre più in mano al Pd"
Giorgia Meloni ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa, nel corso della quale ha innanzitutto affrontato il caso degli insulti pesanti piovuti dal professor Gozzini. La leader di Fratelli d’Italia ha ricevuto anche la telefonata del presidente Sergio Mattarella, che le ha espresso la sua solidarietà: “Segna un limite, lo voglio sperare. Non sono nuova a questo genere di insulti ma ho notato che negli ultimi tempi il livello si è alzato. Non è più la persona nascosta dietro il profilo della rete, ora si tratta di docenti, storici, giornalisti. È il frutto di diverse forme di razzismo”.
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In particolare la Meloni ha analizzato quella nei confronti del popolo che “sta ammazzando” le persone di sinistra: “Per loro è un insulto definire qualcuno pesciarolo, ortolano, contadino. Ma anche le anime belle della sinistra mangiano grazie a chi svolge quei lavori indispensabili per la società italiana. Questa sinistra invece se ne sta chiusa nei suoi salotti a discettare dei problemi del popolo, che disprezza e non capisce. Della serie ‘se il popolo non ha più pane, che mangi brioche’”.
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Poi la leader di Fdi, che è l’unica schieratasi apertamente all’opposizione del governo presieduto da Mario Draghi, ha espresso la sua opinione sul ruolo che gli alleati del centrodestra avranno nel nuovo esecutivo: “È presto per dirlo, ma a me pare che negli intendimenti di Draghi ci sia una forte continuità con il governo precedente e una immotivata sovraesposizione del Pd. Nella squadra di governo emergono troppi ministri dell’esecutivo precedente e un Pd che, pur continuando a scendere nei sondaggi, ha sempre più peso”.
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