prime ipotesi
Matteo Salvini fa il pieno, indiscrezioni sui sottosegretari di governo: ecco chi piazza e dove
Lunedì mattina o al massimo mercoledì. È questa la data di scadenza che Mario Draghi si è dato per la squadra dei sottosegretari. Per ora - ricorda Il Corriere della Sera - il riserbo resta massimo, ma non mancano i primi malumori. Tutta colpa - svela il quotidiano - delle defezioni in casa 5 Stelle. In pochi giorni sono infatti stati 15 i deputati e 21 i senatori messi alla porta dopo il voto contrario al nuovo governo. La scissione ridimensiona così la quota riservata ai grillini, che scenderebbe da 13 a 10 sottosegretari. Al Viminale tutto farebbe pensare al pentastellato Carlo Sibilia, mentre all'Economia c'è il nome di Laura Castelli. E ancora, Francesca Businarolo ha ottime chance per la Giustizia, Luca Carabetta alla Transizione digitale. Stefano Buffagni dovrebbe invece restare al Mise e Manlio Di Stefano agli Esteri. Al posto di Vincenzo Spadafora potrebbe esserci Simone Valente. Giancarlo Cancelleri dovrebbe lasciare il Mit (Infrastrutture e Trasporti) per approdare al Sud mentre Pierpaolo Sileri potrebbe rimanere alla Salute.
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Notizie, quelle relative alla crisi grillina, che fanno godere Matteo Salvini. Il leader della Lega ha due obiettivi: quello di controllare il Viminale e quello di verifcare l'operato alla Sanità. Dicasteri ancora occupati da Luciana Lamorgese e Roberto Speranza (Salute). Al Viminale potrebbe arrivare niente di meno di Stefano Candiani e alla Salute la partita è tra Gian Marco Centinaio (in alternativa in corsa per lo Sport) o Luca Coletto.
Ma non finisce qui, perché il Carroccio vuole pesare anche in altri dicasteri, come l'Ambiente, le Infrastrutture, l'Agricoltura e la Scuola. Qui i nomi ci sono già Massimo Bitonci (Economia), Lucia Borgonzoni (Cultura), Pasquale Pepe (Agricoltura), Vanna Gavia (Transizione ecologica), Edoardo Rixi (Infrastrutture e Trasporti), Mario Pittoni (Istruzione), Claudio Durigon o Andrea Giaccone (Lavoro). Insomma, un vero e proprio colpaccio per Salvini.