Terremoto
M5s, cresce la fronda contro Mario Draghi: "Vito Crimi sparisci, ti sei fatto infinocchiare". I ribelli sono 70
Il malcontento in seno al Movimento 5 Stelle è sempre più forte, i militanti dicono di non riconoscersi più nel Movimento di una volta. Ecco perché decidono di attaccare il capo politico Vito Crimi sui social: "Fai un favore al mondo e al Movimento, sparisci", scrive qualcuno. "Non facciamo finta che tutto va bene, vi siete fatti infinocchiare dalla vecchia politica marcia. Quella che detestavate...", commenta qualcun altro. Intanto il rischio di una frattura nella compagine grillina si fa sempre più concreto. La fronda dei ribelli, capitanata fino a qualche giorno fa dall'ex pentastellato Alessandro Di Battista, si sta espandendo.
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In particolare, i dissidenti pronti a dire no a Mario Draghi sarebbero - come scrive il Corriere della Sera - ben 70: 30 i senatori, 40 i deputati. Del gruppo dei malpancisti, in realtà, non fanno parte solo i contrari all'esecutivo del banchiere, ma anche i critici verso i vertici e anche chi spera di ottenere un vantaggio politico personale, puntando per esempio a qualche ruolo all'interno del governo. Nel mirino, in un modo o nell'altro, finisce sempre Vito Crimi: molti ne chiedono le dimissioni da capo politico. Tra questi il senatore Gianluca Castaldi.
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Intanto prova a fare da mediatore Davide Casaleggio, presidente dell'Associazione Rousseau. Ieri, in un post pubblicato su Facebook, si è rivolto ai ribelli grillini pronti a votare no a Draghi: "Auspico che chi senta il disagio nel sostenere questo governo percorra la scelta della astensione". Tuttavia, come riporta il Corriere, a non tutti è piaciuta questa sorta di intromissione. "A nome di chi parla il nostro fornitore di servizi?", ha fatto notare un pentastellato, seguito da un altro grillino: "Ma non aveva dichiarato di lasciare le valutazioni politiche agli organi del Movimento?".
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