dietrofront
Beppe Grillo da Mario Draghi con il M5s alle consultazioni: scende in campo il garante
Mario Draghi prosegue le consultazioni. Il premier incaricato da Sergio Mattarella per trovare un nuovo governo dovrà incontrare nel pomeriggio Fratelli d'Italia, il Partito democratico e Forza Italia. Per l'occasione non solo Silvio Berlusconi ha lasciato la casa della figlia Marina in Provenza. Anche Beppe Grillo si è catapultato a Roma. Il fondatore del Movimento 5 Stelle si presenterà domani, 6 febbraio, al cospetto dell'ex presidente della Banca centrale europea assieme a tutta la delegazione grillina. Prima però il comico farà il punto della situazione con Giuseppe Conte e i vertici pentastellati. Un faccia a faccia dall'esito quasi scontato. E chissà cosa penserà Draghi nel trovarsi di fronte un comico, il guitto-five-stars, mister "vaffa". Forse, si chiederà chi glielo ha fatto fare...
Ma tant'è. Dopo il "no" categorico a Draghi, ecco una parziale apertura. Grillo infatti ha ammesso: "Sì a Draghi purché sia un governo politico". Niente esecutivo tecnico dunque. È questo l'unico veto posto, visto e considerato che il Movimento in caso di elezioni rischierebbe l'osso del collo. Non è comunque una minaccia Davide Casaleggio. Il socio fondatore del M5s è approdato nella Capitale per chiedere a gran voce il voto su Rousseau. Nulla di che preoccuparsi per Grillo. Sarà infatti lui in persona, garante del Movimento, a dare il via libera agli iscritti all'esecutivo Draghi. Si preannunciano per il presidente del Consiglio incaricato giorni complessi. L'ex numero uno della Bce non dovrà solo barcamenarsi tra partiti con vedute opposte. Ma dovrà fare i conti anche con i comici (Grillo ne è l'esempio).
A essere diviso rimane il centrodestra. Berlusconi e Forza Italia hanno garantito il pieno sostegno. Idem Matteo Salvini: "Se ci sono spazi per aiutare milioni di Italiani noi ci siamo", ha detto a Rainews24 a per poi precisare: "Se non ci siamo collaboriamo come opposizione come abbiamo fatto in questo anno e mezzo". Non la pensa allo stesso modo Giorgia Meloni. La leader di FdI risulta la più intransigente, dritta per la strada delle elezioni.