Doge in campo

Luca Zaia, il messaggio a Mario Draghi: "C'è chi vuole la Lega fuori dal governo? L'ex governatore Bce è una persona intelligente..."

Tra chi, nella Lega, si è già esposto a favore di Mario Draghi, oltre a Giancarlo Giorgetti, c'è Luca Zaia. Non un appoggio aprioristico, sia chiaro, ma il Doge vorrebbe cercare un accordo con l'ex presidente della Bce, insomma spinge affinché il Carroccio entri nel governo. E il governatore del Veneto fa il punto politico in un'intervista al Corriere della Sera, dove premette: "Sono sicuro che Matteo Salvini saprà muoversi con senso di responsabilità nei confronti del paese, e anche responsabilità nei confronti della nostra identità". Insomma, si rivolge subito al suo leader. E quando gli chiedono che cosa intenda con la vostra identità, risponde: "Nel senso che Salvini affronterà il colloquio con Draghi mettendosi al tavolo per verificare se davvero un nostro appoggio possa essere concreto. E il famoso tema dei punti fondamentali: si va al tavolo per verificare se sia possibile lavorare".

 

Quando gli chiedono che cosa pensi di Draghi, Zaia risponde: "È un personaggio di indiscusso standing internazionale. È innegabile e saremmo poco onesti intellettualmente se non lo dicessimo: è l’uomo che ha riscattato l’immagine dell’Italia attraverso tutta la sua carriera in particolare nei suoi otto anni di presidenza della Bce. E nemmeno è soltanto questione di curriculum". Un dubbio? "Il campo di gioco non è esattamente il suo - ricorda il Doge -. Stiamo parlando di un’attività di governo con rapporti sanciti dalla Costituzione. È un’azienda con un consiglio di amministrazione e anche un’assemblea dei soci", sottolinea. 

Dunque, si passa alla parte più "strettamente" politica. Zaia pensa che si possa arrivare a un coinvolgimento diretto della Lega nel governo, magari con qualche ministro del Carroccio? "Matteo Salvini ha il pieno mandato di tutti noi, rappresenta un movimento che oggi è la forza più significativa del paese e dunque tutto dipenderà dal significato vorrà dare Draghi all’interlocuzione con la Lega. Quali priorità vorrà condividere e se tutto ciò si potrà trasformare in un percorso comunne", risponde.

 

Ma uno dei passaggi più interessanti dell'intervista è la risposta data da Zaia quando gli chiedono se anche lui pensa, come altri leghisti, che ci sia chi lavora per non far entrare il Carroccio in questo governo. Nella sua risposta, il governatore, sembra rivolgersi direttamente al premier incaricato: "Guardi, io reputo Draghi una persona intelligente e a modo. Mi rifiuto di pensare che i colloqui che intratterrà con noi siano soltanto delle liturgie. Il confronto con Salvini e con la Lega non è soltanto il confronto con il primo partito del paese, ma anche con quello che ha responsabilità di governo nei territori più produttivi. Sono convintissimo che un rituale vuoto non sia nello stile di Mario Draghi e che il confronto con il nostro movimento non sia un punto finale ma di partenza", conclude Zaia, sornione.