Strappi
Renato Brunetta si smarca da Matteo Salvini e Giorgia Meloni: "Sbagliano, le elezioni sono il più grande errore"
L'invito di Silvio Berlusconi a un "governo dei migliori", ha scatenato qualche malumore nel centrodestra. Retroscena vogliono che Matteo Salvini non abbia preso bene le parole dell'alleato. Da sempre più propenso ad aprire un dialogo con la maggioranza. Del suo stesso parere anche Renato Brunetta. Il responsabile economico di Forza Italia non hai nascosto un certo corteggiamento nei confronti dei giallorossi. Come dimenticare la sviolinata a niente di meno di Luigi Di Maio. Oggi, ancora una volta, il deputato azzurro chiede unità. "Oggi dobbiamo pensare a un ’Governo con la più larga base politica possibile, dei migliori, come ha giustamente dichiarato Berlusconi", ha esordito in un colloquio con il Quotidiano Nazionale.
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Un'uscita con cui si smarca da Lega e Fratelli d'Italia. I due partiti alleati vanno dritti al voto. È questo l'appello fatto anche a Sergio Mattarella in occasione delle consultazioni. E dal quale i due leader sembrano irremovibili. "Quando Salvini e Meloni chiedono le elezioni, sbagliano - non usa mezzi termini Brunetta -. Le elezioni non le vogliono le imprese e gli italiani. Le pare che gli imprenditori, i lavoratori che costituiscono l’80 per cento dei voti che ha preso Zaia vogliono le elezioni e sei mesi di stallo? Se si andasse a votare a giugno, con un Paese socialmente ed economicamente morto, che vittoria sarebbe per il centrodestra? Andare alle elezioni adesso sarebbe il più grande errore".
L'economista fa partire il conto alla rovescia: mancano "cento giorni per salvare il Paese. Servono poche riforme". Prima tra tutte la riforma della Giustizia: "i tribunali devono funzionare in modo efficiente, come un’azienda, dove la sentenza è il prodotto". Poi la riforma fiscale: flat tax con due aliquote, alleggerendo il peso sui ceti medi e la pace fiscale". E infine "dare piena attuazione alla mia riforma della pubblica amministrazione - premiando il merito e la trasparenza - e a una riforma del welfare". Tutte questioni che l'attuale maggioranza non è in grado, da sola, di affrontare. Da qui la necessità di una maggioranza allargata.