Le "scelte personali" del premier
Sergio Mattarella, "nessun confronto e nessuna benedizione a Conte". Crisi, indiscrezioni "irrituali" dal Quirinale
"Scelte personali" di Giuseppe Conte. Dal Quirinale filtra una sottolineatura "irrituale". Sulla crisi di governo, nonostante due incontri al Colle, non risulta che il premier "si sia confrontato con il presidente della Repubblica né gli abbia chiesto una benedizione", spiega un retroscena della Stampa. Tra Conte e Sergio Mattarella i rapporti sono "cordiali" però "è cambiato il quadro istituzionale", perché ora è iniziata "una nuova fasa" dall'esito "incerto".
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Ognuno si prenderà le proprie responsabilità e Mattarella non intende svolgere un ruolo "alla Napolitano", da gran suggeritore o regista occulto. L'impressione è che il presidente voglia tenersi le mani libere nel caso l'operazione garibaldina di Conte in Parlamento fallisca e ci sia la necessità di trovare soluzioni fantasiose e transitorie per non spedire l'Italia al voto in piena pandemia. Secondo il quotidiano torinese, "dai consiglieri del presidente" arriva una precisazione: "Se Conte chiederà la fiducia, per tirare avanti gli basterà ottenere la maggioranza dei voti espressi. In particolare non sarà necessario che al Senato superi «quota 161», pari alla metà più uno dei seggi totali". Come dire: si può tirare a campare anche con una "maggioranza relativa". Questo sul piano teorico. Perché su quello politico affrontare le sfide di questo 2021 con un governo mai così debole sembra qualcosa molto vicino a un suicidio.