Tutto torna
Roberto Speranza, l'aneddoto nel libro ritirato: "Nicola Zingaretti? Anche io fui invitato a quell'aperitivo"
Ha destato scalpore il libro Perché guariremo, scritto dal ministro della Salute Roberto Speranza ma mai pubblicato. Qualche copia comunque è stata letta: a catturare l'attenzione è soprattutto il capitolo dodici, dal titolo "La settimana della solitudine". Come riporta il Giornale, si tratta del periodo dei primi contagi in Italia, quello compreso tra fine febbraio e inizio marzo. In quelle settimane gran parte dei politici chiedeva un ritorno rapido alla normalità; il ministro era l'unico - dice lui - a predicare prudenza. E in effetti è successo proprio questo. Peccato che Speranza si dimentichi di nominare chi gli remava contro all'interno dell'esecutivo. "Si fa largo l’idea che stiamo esagerando, che al costo economico e sociale che le zone rosse stanno già pagando si aggiunga un importante danno di immagine sul piano internazionale", scrive il titolare del dicastero della Salute.
Una stoccata indiretta Speranza la riserva solo al Pd, che "organizza un aperitivo sui Navigli per dimostrare che si può andare avanti senza fermarsi, continuare a produrre, a consumare”. A questo punto Speranza rivela un aneddoto finora rimasto segreto: anche lui era stato invitato all’aperitivo, ma ha declinato l’invito. Chiaro riferimento allo scivolone dei dem e del loro leader. Tuttavia, Speranza non cita direttamente il segretario: "Non ha voluto infierire sul collega con cui ha 'un rapporto di amicizia e comune militanza nato negli anni della giovanile'? Possibile", scrive il Giornale. Il quotidiano però fa notare anche un altro aspetto: il ministro parla di se stesso come uno dei pochi politici prudenti in quei giorni cruciali. Il problema, però, è che nessuno - a parte lui - aveva coscienza del pericolo che incombeva sull'Italia. "La convinzione del ministro derivava da un documento che solo lui e pochi altri avevano avuto il piacere di leggere: il 'Piano operativo' anti-Covid, tenuto riservato dal Cts - spiega il Giornale -. Facile mantenere la posizione quando si ha un vantaggio informativo così enorme".