Le manovre in Parlamento
Giuseppe Conte, tra i responsabili anche i traditori di Renzi? Via alla "operazione sorci rossi"
Giuseppe Conte nega che ci stia pensando. Ai «responsabili». E poi Sergio Mattarella non vuole maggioranze che si reggano su gruppi disomogenei. Però, visto come sono andate le cose con Matteo Renzi, il «soccorso rozzo» resta sempre e comunque il piano B del presidente del Consiglio. Italia Viva esce dal governo, ma si rende disponibile a rimanere in maggioranza, a patto che cambino le cose. E ora Conte ha due strade davanti a sé, tra le altre: scendere a compromessi con il "rottamatore" o inventarsi una maggioranza alternativa creativa al Senato della Repubblica, dove i giallorossi hanno numeri minoritari. Il fatto è che, a Palazzo Madama, fino a ieri, i responsabili c'erano. Ma non in numero sufficiente per un ribaltone. Certo: in politica mai dire mai. Le crisi innescano dei meccanismi imprevedibili. E chi oggi sta alla finestra, domani potrebbe proporsi al premier per permettergli di "derenzizzare" la coalizione. I senatori di Italia viva sono 18. Mentre la conta dei volenterosi si ferma a 12, più o meno. Un tot arrivano dal Gruppo misto. Alcuni di loro, tipo quelli del Maie, già collaborano attivamente con la maggioranza, dando una mano quando serve. Altri sono i grillini cacciati con disonore dal Movimento Cinque Stelle. Ora la nemesi storica vuole che siano corteggiatissimi da chi, appena pochi mesi fa, li aveva presi a pedate. I contiani hanno avviato corteggiamenti osé anche tra le fila di Forza Italia, soprattutto nella componente dell'Udc. Però, fino a ieri sera, i berluscones hanno passato in rassegna le truppe e non c'erano indizi di ammutinamenti. L'ultima speranza, allora, è che qualche senatore renziano tradisca Matteo e se ne ritorni nel Pd. Circostanza che l'ex premier smentisce seccamente. «Noi abbiamo diciotto senatori che sono persone libere, se il presidente del Consiglio immagina di sfidarci in Parlamento con un gruppo di responsabili, tra cui non mi risulta ci siano dei nostri, per me è un'occasione persa. Secondo me», conferma Renzi, «li hanno cercati ma non li hanno trovati. Magari li trovano domani».
I "Sorci rossi" - Conte, ufficialmente, smentisce tutto: «Andare avanti con i responsabili nel caso in cui l'appoggio di Iv venisse meno? Io ho sempre detto che ci vuole una maggioranza solida per portare avanti l'azione del governo, non si può prendere un voto qua e là», frena il capo del governo. La famiglia Mastella, comunque, si sta dando da fare. «La senatrice Lonardo mi ha cercato chiedendomi di far parte di un gruppo di responsabili per sostenere Conte. Questo avveniva qualche giorno fa. Io ho detto che serve un cambio di passo sostanziale». Lo rivela a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il senatore del Gruppo Misto Gregorio De Falco. «Pare siano una dozzina, un po' dappertutto, anche in Forza Italia», spiega. «Se il governo Conte dà prova di guardare oltre il proprio naso, vediamo, il mio no non è pregiudiziale». Da Benevento dirige il traffico Clemente: «I responsabili? Qualcuno ce n'è, non so se in numero sufficiente, ma sono più di qualche unità, forse anche più di cinque...». A Renzi che parla di governo Conte-Mastella, il sindaco beneventano risponde così: «Mi cita per prendermi in giro, perché vuole svilire l'operazione dell'attuale premier. Fossi stato ancora nelle aule parlamentari gli avrei fatto vedere i sorci rossi...». Mario Giarrusso, un altro ex grillino, interpellato sempre a Un Giorno da Pecora, non smentisce e non conferma: «Io tra i responsabili? Mi pare non ci siano le condizioni, forse si stanno "ammastellando". Comunque nessuno del governo me lo ha proposto».
«Cercateli nel Misto» - Il senatore Saverio De Bonis, già M5S, è un altro inserito nella lista dei salvatori della legislatura. Lui risponde nì: «Faccio parte del Maie, non ho questa esigenza. Non ho altre ipotesi o prospettive». Semmai, aggiunge, «i responsabili potrebbero essere tra quelli che non fanno parte di nessuna componente o gruppo», eventualmente vanno cercati fra «quelli del Misto che non hanno aderito a gruppi». Detto questo, aggiunge De Bonis, «vedremo nelle prossime ore se i cosiddetti responsabili si faranno avanti», probabilmente «si aspetta la posizione di Renzi, appena avrà detto quali sono le sue intenzioni, credo si faranno avanti». De Bonis ribadisce di non essere fra i potenziali candidati: al Maie «ho aderito per contribuire a questa situazione» entrando in «una parte costruttiva della maggioranza», quindi «rimango lì».