l'ammissione
Giuseppe Conte, il racconto di Ugo Grassi: "Quando mi chiamò a Palazzo Chigi e mi chiese 'vuoi qualche incarico'?"
Ugo Grassi fa cadere la maschera del premier. "A un certo punto mi convoca Giuseppe Conte a Palazzo Chigi e mi dice: "Vuoi qualche incarico"? Io resto di sasso". Inizia così la rivelazione dell'ex M5s ora in quota Lega. L'ordinario di Diritto civile all'Università Parthenope di Napoli, stando a quanto dice, sarebbe stato chiamato per tornare nei ranghi della maggioranza. Palazzo Chigi però smentisce che l'incontro sia avvenuto in tempi recenti, bensì prima che Grassi uscisse dal M5S, nel dicembre 2019. "Preferisco non scendere nel dettaglio - mette le mani avanti Grassi senza dare date specifiche -, ma è un evento che mi ha colpito". Durante il faccia a faccia, reso per sua stessa ammissione il più informale possibile, c'è stato qualche momento di silenzio e imbarazzo. "Sono rimasto sorpreso - prosegue - diciamo. Sono parlamentare da non molto tempo ma per fortuna ho imparato in fretta i meccanismi della politica".
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Nonostante questo però l'ex pentastellato non si è fatto tentare: "Ho immediatamente replicato: 'Giuseppe, ti ringrazio, ma io non voglio alcun incarico, non ne sto cercando. Voglio un progetto politico, non poltrone, sto lavorando a quello". Una risposta che ha creato non poco disagio: "Era in imbarazzo, ha iniziato a parlare di università, del nostro mondo. Siamo entrambi professori di Diritto civile. Conoscevo bene il suo collega di studio Guido Alpa, anche con Conte ci siamo incrociati in qualche convegno. Per questo ci diamo del tu". Non solo, perché l'ex Cinque Stelle rivela qualcosa in più sul conto del presidente del Consiglio: alla fine - conclude la sua confessione "Conte mi ha detto: 'Ugo, ad ogni modo, se posso darti un consiglio, nella tua esperienza politica, se hai bisogno di interlocutori politici, guarda al Pd". Da qui la riflessione: "Lui - è il ragionamento dell'attuale leghista - fin dal passato ha sempre manifestato una certa simpatia per la sinistra piuttosto che per la Lega, con la quale ha dovuto pur governare".