Recovery Plan, ecco la bozza tecnica. Matteo Renzi divide Conte dal M5s: "Prendiamo il Mes"
"Ci vuole il Mes". Matteo Renzi al Tg2 Post rilancia la battaglia finale, una "provocazione" che rischia di creare una frattura tra Giuseppe Conte, interessato a restare premier cedendo alle richieste di Italia Viva, e il Movimento 5 Stelle che finora ha blindato il presidente del Consiglio ma che è assolutamente contrario al Mes. Tutto questo a poche ore dall'arrivo sul tavolo di Palazzo Chigi della bozza del Recovery Plan, il pacchetto di stimoli e prestiti NextGenerationEU per 750 miliardi di euro.
"Non hanno neanche convocato il Cdm". Voci impazzite: il segnale della crisi imminente?
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) messo a punto dai tecnici del MEF e che entro stasera verrà esaminato dai ministri punta su sei obiettivi: Digitalizzazione, innovazione, competitività; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Salute; Infrastrutture per la mobilità; Istruzione, formazione, ricerca e cultura; Equità sociale, di genere e territoriale. Sulla carta, dovrebbe tra le altre cose consentire di "raddoppiare il tasso medio di crescita dell’economia italiana (0,8% nell’ultimo decennio), aumentare gli investimenti pubblici per portarli almeno al 3% del PIL, portare la spesa per Ricerca e Sviluppo (R&S) al di sopra della media UE (2,1%, rispetto al nostro attuale 1,3%), conseguire un aumento del tasso di occupazione di 10 punti percentuali per arrivare all’attuale media UE (73,2% contro il 63,0% dell’Italia), elevare gli indicatori di benessere, equità e sostenibilità ambientale, ridurre i divari territoriali di reddito, occupazione, dotazione infrastrutturale e livello dei servizi pubblici e garantire la sostenibilità e la resilienza della finanza pubblica.
I ministri e i partiti parleranno però soprattutto di cifre. Dai circa 209 miliardi destinati all'Italia (ripartiti in 81,4 miliardi di sussidi e 127,4 miliardi di prestiti) la bozza del PNRR prevede di salire a 222 miliardi: nel comparto sanità si passerà da 9 a 19,7 miliardi (per assistenza di prossimità e telemedicina 7,9 miliardi, per innovazione dell’assistenza sanitaria 11, 8 miliardi), per il Mezzogiorno gli investimenti rappresenteranno il 50% del totale dei fondi del Piano, per il turismo si sale a 8 miliardi, più del doppio rispetto ai 3,5 miliardi della bozza precedente. Alla transizione digitale vanno 37,9 miliardi (per digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA 11,3 miliardi, per la digitalizzazione, ricerca e sviluppo e innovazione del sistema produttivo 26,6 miliardi), per quella ecologica si passa da 74 a 69 miliardi (30,7 per l'efficenza energetica), per l'energia rinnovabile (18,2). Per le infrastrutture, si sale dai 27,7 a 32 miliardi.