Salvo a ogni costo

Giuseppe Conte, il retroscena sui "responsabili" in Senato: "Pronti ad entrare in azione, cosa chiedono"

Lo scontro tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi va avanti a distanza ormai da qualche giorno. Ma si arriverà presto a una resa dei conti: dovrebbe scadere domani – 7 gennaio – l’ultimatum lanciato dal leader di Italia Viva, ovvero la minaccia di ritirare le sue due ministre, Elena Bonetti e Teresa Bellanova, “se non arriveranno risposte”. Il premier, intanto, cerca di prendere tempo e aspetta una mossa dell’avversario. E, stando a un retroscena del Fatto Quotidiano, torna a ragionare sulla sfida frontale, cioè su un voto di fiducia in Senato, dove chiamare Renzi ad assumersi le proprie responsabilità. Tuttavia la situazione non è facile, perché al momento i numeri per salvare il presidente del Consiglio a Palazzo Madama non ci sono. Si potrebbero trovare, “a patto che il presidente si sporchi le mani - dicono due grillini ripresi dal Fatto -. Ci sono 7, 8 senatori che ora stanno nascosti, perché aspettano segnali e soprattutto garanzie”. Ci sarebbero dei parlamentari, dunque, in attesa di una mossa del premier, per esporsi e farsi avanti. In particolare, come spiegano i due grillini, aspettano che Conte prometta loro “una prospettiva politica”.