Dritto al punto
Natale, Luca Zaia: "Chiudere tutto ancora? Subito ristori sul conto corrente in base al fatturato"
A tutto campo, Luca Zaia, mentre il coronavirus in Veneto morde come non mai. Ma intervistato da La Stampa, quando gli fanno notare che la sua regione è la più contagiata d'Italia, il Doge replica: "La tabella dei contagiati quotidiani deve avere dati omogenei tra le regioni, altrimenti i numeri non sono confrontabili. Faccio un esempio: il numero dei contagiati di oggi è fatto su 60mila tamponi eseguiti. Sessantamila, ripeto. Il numero dei positivi medi è del 6,8 per cento. Quindi non sono qui a giustificarmi ma a dare un dato concreto". Insomma, più positivi perché il Veneto fa molti più tamponi. Da che Covid fu.
Dunque, parlando di lockdown e rischi per il Paese, Zaia spiega: "Le differenze tra noi e la Germania sono almeno due. La prima è che hanno un governo più credibile che fin dal primo lockdown aveva fatto la scelta di intervenire sul delta del fatturato delle aziende confrontato con i mesi dell'anno precedente. La seconda - sottolinea il governatore del Veneto - è che i cittadini sanno che nel momento in cui sono costretti a rimanere a casa avranno il bonifico sul conto corrente e non le lotterie, i ristori, le mance". Dunque, a Natale "chiudano ma a patto che ci siano i ristori in percentuale sulle perdite di fatturato. Se è vero che si pensa a una misura dal 24, sarà fondamentale, in sicurezza, lasciare spazio nei prossimi giorni ai cittadini di fare la spesa. E per il giorno di Natale, adottando il modello tedesco, pranzi limitati alla stretta cerchia familiare".