In che mani siamo
Natale, sospeso il vertice: scontro tra Conte e maggioranza. Le voci sul "compromesso" e sul ruolo della Bellanova
Il governo presieduto da Giuseppe Conte è completamente allo sbando e non perde occasione di dimostrarlo. Neanche due settimane dopo aver introdotto il Dpcm che avrebbe dovuto regolare il Natale e le festività in generale fino al 6 gennaio, l’esecutivo si ritrova punto e a capo: la riunione-fiume tra il premier e i capi delegazione della maggioranza (assente Teresa Bellanova, ancora impegnata a Bruxelles) si è conclusa con un nulla di fatto. Sospesa? Rimandata a domani? Aggiornata alla sera? Tutto ancora poco chiaro. La discussione infatti non è chiusa - secondo le fonti di governo citate da Il Messaggero - e il governo ha deciso di aggiornarsi una volta che la ministra renziana sarà rientrata dalla missione europea. L’orario del nuovo vertice non è stato definito: potrebbe tenersi stasera oppure nella giornata di domani, che si spera sia l’ultima di questa settimana caratterizzata da un imbarazzante susseguirsi di notizie, spesso in contrasto tra loro.
Secondo Il Foglio, al contrario, il vertice serale in cui si sarebbe dovuta prendere la decisione finale sul periodo natalizio è saltato a causa delle parti "troppo distanti". Tutto rinviato a domani, dice il giornale diretto da Claudio Cerasa. E ancora, RaiNews, che dà conto di un'interruzzione per permettere al premier la registrazione di una puntata televisiva.
Quando ormai siamo avviati alla fine della giornata del 16 dicembre l’Italia è ancora all’oscuro di quale sarà il suo destino durante le feste: le indiscrezioni parlano di zona rossa in tutto il territorio nazionale nei giorni festivi, inclusa la vigilia di Natale e il 31 dicembre, mentre negli altri giorni dovrebbe esserci il coprifuoco alle 22 o addirittura alle 20. La linea rigorista del Pd e del ministro Roberto Speranza continua però a cercare di prevalere: la richiesta è di un lockdown totale dal 21 dicembre al 6 gennaio, roba che il premier si ritrova la gente con i forconi sotto Palazzo Chigi un minuto dopo averla annunciata. E allora secondo Repubblica si starebbe lavorando a un compromesso, ovvero quello di istituire la zona rossa nazionale dal 24 dicembre al 3 gennaio: manca però il via libera di Italia Viva.