Avvocato e testimone
Gregoretti, Giulia Bongiorno: "Dai ministri documentazione lacunosa. Danilo Toninelli? Io c'ero, provo imbarazzo per lui"
“Ho provato tanto imbarazzo, anzi tantissimo per Danilo Toninelli”. Giulia Bongiorno non usa mezzi termini per commentare quanto accaduto nell’aula bunker del tribunale di Catania, dove si è svolta l’udienza preliminare sul caso Gregoretti, per il quale Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona. “Tutto mi aspettavo tranne che sentirmi dire ‘non partecipavo o non ricordo’”, ha dichiarato l’avvocato del segretario leghista dopo aver ascoltato la deposizione dell’ex ministro grillino.
“Ho provato tanto imbarazzo perché io c’ero in quel governo - ha spiegato - e so quello che succedeva. Io mi ricordo benissimo che i ministri competenti andavano con Giuseppe Conte e Salvini a discutere di queste vicende nel Cdm, e noi ministri che non eravamo interessati a queste questioni stavamo ore e ore ad aspettare. Il gruppetto era formato da Toninelli, Salvini e Di Maio. Ho invece apprezzato Elisabetta Trenta”.
Inoltre durante la conferenza stampa post-udienza la Bongiorno ha sottolineato che il giudice di Catania “aveva ritenuto utile per la ricostruzione dei fatti acquisire presso tutti i ministeri competenti i documenti capaci di ricostruire quanto avvenuto con il governo Conte 1 e Conte 2. Siamo rimasti molto perplessi dal fatto che la documentazione pervenuta è parziale e lacunosa”. Per la Bongiorno, infatti, non consente “affatto in maniera completa di ricostruire quanto avvenuto” perché dai ministeri sono arrivate “schede operative degli sbarchi” e “non hanno inviato altro sul ruolo del premier e del ministro degli Esteri. La documentazione sullo scambio di mail - ha chiosato l’avvocato - a me è arrivata ma non è stata data al gup”.