Sacre stanze

Sergio Mattarella, timori per la tenuta del governo: non si arriva alla verifica di gennaio? Indiscrezioni: chi potrebbe entrare in squadra

Dai dpcm, al Mes fino alla cronaca di oggi con il Consiglio dei ministri sul Recovery Fund rinviato per gli scontri in maggioranza: il governo non fa che preoccupare Sergio Mattarella. L'unica alternativa a Giuseppe Conte potrebbe essere il voto. Lo sa bene il Quirinale che deve fare i conti, nella giornata dell'8 dicembre più che mai, con crepe e divisioni interne insanabili. L'ultima? Il Recovery Plan, come detto, che vede Italia Viva contro il premier. Quest'ultimo accusato da Matteo Renzi di volere "i pieni poteri" e di dar vita a una governance per gestire i fondi europei che non coinvolge i ministri. I dubbi non si aggirano solo tra i renziani ma anche al Nazareno.

 

 

Secondo un retroscena del Messaggero il presidente del Consiglio sta facendo tutti scontenti, ma per il Colle prima c'è il bene del Paese. Per l'entourage del Capo dello Stato l'Italia ha necessità di un governo forte e stabile quando si uscirà dalla pandemia, perché ci sarà da gestire una crisi economica senza precedenti. Per farlo occorre "un cambio di passo" che rafforzi l'esecutivo. Magari - prosegue il quotidiano romano - con l'ingresso di leader ed esponenti di partito in grado di blindare esecutivo e legislatura. I tempi però sembrano ancora lunghi. Prima di arrivare a una verifica di gennaio ormai inevitabile, Pd e M5s devono fare i conti con l'ostacolo degli ostacoli: il 9 dicembre. Per quel giorno Conte dovrà presentarsi in Aula per votare il Mes, il prestito europeo che divide i grillini (contrari) dai dem (favorevoli). Lì sì che ne vedremo delle belle.