Partita egiziana
Giuseppe Conte contro Luigi Di Maio. Retroscena Regeni: "L'accelerazione del premier, il gelo della Farnesina"
Il gelo tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Tutta colpa dell'accelerazione del premier sul caso di Giulio Regeni e il diktat al governo egiziano di Al Sisi "all'insaputa della Farnesina". Uno sgarbo istituzionale che nasconde una tensione politica, anche nel cuore del Movimento 5 Stelle, pronta a far saltare in aria il governo. I fatti: venerdì mattina Conte ha telefonato al presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, avvertendolo che "non c'è più tempo". A 5 anni dalla morte del giovane studente italiano al Cairo, per mano dei servizi segreti egiziani ma in circostanze ancora misteriose, Palazzo Chigi chiede di rompere gli indugi e spazzare il campo da bugie di Stato, omissioni e depistaggi. Il premier conta che dalle procure che stanno lavorando al caso stiano per arrivare notizie importanti.
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Ma qui inizia la questione politica. Dalla Farnesina, spiega Repubblica, fanno sapere che "la telefonata era avvenuta tra premier, senza aver avvisato i ministeri, e che la gestione è di Chigi". L'imbarazzo è comune a molti esponenti della maggioranza. "Conte deve informare immediatamente i cittadini dei contenuti del colloquio con Sisi", incalza la deputata Giusy Occhionero, mentre un ministro la pone sul versante strategico: "Ci stiamo assumendo una responsabilità troppo grande: non abbiamo richiamato l'ambasciatore per consultazioni fidandoci degli egiziani. Se ci sbattono la porta in faccia, come ci giustificheremo?". E anche dall'intelligence esprimono perplessità per l'accelerazione che complica, forse, la partita parallela su Patrick Zaki, lo studente egiziano che studiava a Bologna e arrestato anche lui al Cairo 9 mesi per motivi politici.