Dito puntato

Report, Attilio Fontana contro il programma di Rai 3: "Apoteosi della malvagità, io accostato alla 'ndrangheta"

Dopo Il Fatto Quotidiano ci si mette anche Report. Attilio Fontana, nella puntata di lunedì 19 ottobre, è stato preso di mira - per l'ennesima volta - dal programma di Rai 3 condotto da Sigfrido Ranucci. "Il giornalismo di inchiesta è sinonimo di libertà di espressione a condizione che si fondi su verità e non ceda a sterili mistificazioni o peggio a teorie complottiste - ha subito commentato il programma il governatore della Lombardia -. Per l’ennesima volta, in concomitanza con l’aggravarsi della crisi pandemica in Lombardia, mi sono ritrovato destinatario di incredibili accuse e autonome ricostruzioni con lo scopo di creare imbarazzo nel partito che rappresento, nella mia famiglia, nella mia persona".

Lo sfogo di Fontana arriva dritto dritto su Facebook, dove il leghista parla di "una brutta pagina di televisione, una brutta pagina di ricostruzioni artefatte, l’ennesimo vile attacco ad una giunta solida impegnata oggi più che mai a fronteggiare una pandemia letale". Per il presidente della Regione lombarda sono stati "sessanta interminabili minuti di trasmissione sulla terza rete di Stato in cui nell’ordine viene visto un mio gesto di generosità, compiuto con la leggerezza di chi non ha nulla da nascondere per mantenere in equilibrio i rapporti familiari, come escamotage per coprire una operazione di favoritismo andata male". Fontana fa riferimento alla fornitura di camici giunti alla Lombardia in piena emergenza Covid. Camici per cui i cittadini non hanno sborsato un euro, perché donati dal leghista stesso.

 

 

Non solo. Report ha anche menzionato quella che Fontana definisce "una vecchia vicenda descritta in chiave complottistica e degna dei peggiori film di spionaggio già favorevolmente giudicata dalla magistratura e per di più infarcita da Report con palesi menzogne". Infine, dice il governatore, "l’apoteosi della malvagità: il vile tentativo di coinvolgere il mio nome alla 'ndrangheta e tangenti parlando di mappa del potere in Lombardia. Una insinuazione gravissima gratuita e di inaudita scorrettezza".