La prova
Andrea Crisanti, il piano anti Covid di agosto ignorato dal governo: "Ci sta condannando", colpevole della seconda ondata
Andrea Crisanti aveva presentato un piano al governo lo scorso 20 agosto per evitare la seconda ondata di coronavirus. Lettera150 ha pubblicato il documento integrale che prevedeva scenari e azioni di intervento che evidentemente non hanno ricevuto l’attenzione di Giuseppe Conte e della sua maggioranza giallorossa, visto che l’Italia ora si trova ad affrontare una nuova emergenza che assume ogni giorno contorni più preoccupanti a causa dell’impreparazione generale. Tra i punti principali del piano di Crisanti svetta il tracciamento automatico di tutti gli appartenenti agli ambienti di vita dei positivi e tamponi diffusi, fino a 400mila al giorno se necessario, per spegnere sul nascere i focolai di Covid.
Questa doveva essere la strategia principale per prevenire la seconda ondata, e invece ci ritroviamo a metà ottobre con la curva dei contagi fuori controllo e con il tracciamento che non funziona a dovere. “Non ho più avuto riscontri alla mia proposta - ha dichiarato Crisanti - ora a distanza di quasi tre mesi vengono emanati nuovi decreti del presidente del Consiglio, destinati ad impattare sulla nostra qualità della vita e sulle nostre attività lavorative, subiti pazientemente con la speranza che possano contribuire a diminuire il contagio”. Ma in realtà non sarà così: “Ancora una volta - ha sottolineato il microbiologo dell’università di Padova - si persiste nell’errore di non chiedersi come, ridotto il contagio con misure progressivamente restrittive, si faccia a mantenerlo a livelli bassi. La mancata risposta a questa domanda ci condannerà a una altalena di misure restrittive e riprese di normalità - ha chiosato - che avrà effetti disastrosi sull’economia, l’educazione e la vita di relazione”.