Tensione
Giuseppe Conte, verso il lockdown? "Possibile in determinate aree", il premier conferma alla riunione con le regioni
Ieri, mercoledì 14 ottobre, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte su un eventuale prossimo lockdown a Natale ha risposto con una formula che rivela il livello di allarme e non esclude nulla. "Io non faccio previsioni. Io faccio previsioni sulle misure più idonee, adeguate e sostenibili per prevenirlo", ha spiegato da Capri smentendo anche le sue precedenti dichiarazioni che allontanavano l'ipotesi di una nuova chiusura totale. Conte è convinto che il governo non abbia perso tempo, ma intanto nel governo il rebus è se non ci sia bisogno di rivedere in corsa il Dpcm appena firmato. Conte, infatti, implora "senso di responsabilità", più volte ripete "dipende dai cittadini" e avverte: "È una partita in cui vinciamo o perdiamo tutti". Un monito rivolto anche alle Regioni dopo le tensioni su scuola e trasporti. Il premier pensa anche ad una nuova strategia sulle zone rosse: "Forse più che le Regioni dobbiamo chiudere temporaneamente determinate aree, se si generalizza si crea più danno che beneficio", ha precisato durante le riunioni. Insomma, l'ipotesi di un lockdown per ora locale si fa con il passare delle ore sempre più concreta.
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Inoltre il premier, scrive il Corriere della sera, ha ricevuto la lettera con cui Riccardo Nencini, presidente della commissione Cultura del Senato, sprona il governo a colmare il ritardo logistico accumulato sui trasporti, mentre il ministro Francesco Boccia constata che "il virus corre veloce" e chiede "comportamenti rigorosi" per evitare che il sistema sanitario entri in sofferenza. Oggi il responsabile delle Autonomie incontrerà in conferenza unificata Regioni e enti locali per confrontarsi sugli ultimi dati: "Monitoriamo ogni giorno la situazione con la massima attenzione".