Farsa
Gregoretti, il giudice: "Molte contraddizioni nelle accuse contro Matteo Salvini". Le spiegazioni arriveranno da Giuseppe Conte?
Il primo round lo ha stravinto Matteo Salvini. Si parla del processo Gregoretti a Catania, la cui udienza preliminare è stata aggiornata al prossimo 20 novembre. Il leader della Lega era pronto a fare dichiarazioni spontanee, ma dopo che il giudice Nunzio Sarpietro è entrato in camera di consiglio e ne è uscito comunicando lo slittamento e la convocazione di sei testimoni - tra cui Giuseppe Conte, Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta - Salvini è rimasto in silenzio, ad ascoltare, "pregustandosi" il momento in cui la farsa di chi lo ha spedito a processo crollerà anche nel tribunale di Catania. Certo, ancora non vi è una decisione sul suo rinvio a giudizio, ma queste convocazioni sembrano deporre a suo favore.
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In attesa del 20 novembre, il giudice ha ordinato alla Polizia Giudiziaria, spiega il Corriere della Sera, di "accertare quanti e quali episodi simili a quello della nave Gregoretti si sono verificati nel periodo in cui l'inquisito rivestiva la carica di ministro dell'Interno, estendendo l'accertamento anche agli sbarchi avvenuti successivamente, quando è cambiata la compagine di governo", il presupposto in base al quale tra i testimoni è stata convocata anche Luciana Lamorgese.
Mossa inconsueta, quella del giudice, dettata dal fatto - paradossale - che all'udienza non vi erano rappresentanti dell'accusa. Tanto che Sarpietro scrive nell'ordinanza che "la vicenda processuale appare del tutto singolare giacché ci si trova di fronte a un manifesto contrasto tra la Procura e il Tribunale-Sezioni reati ministeriali". E ancora, "il fascicolo fornisce elementi anche di carattere contraddittorio ai fini della prospettazione accusatoria". Insomma, molti dubbi. Molte "contraddizioni". Che ora Conte, Toninelli e compagnia cantante dovranno spiegare davanti al giudice. Magari pentendosi di aver spedito goffamente Salvini a processo.