Nel mirino

Gregoretti, da più di due ore in Camera di Consiglio per decidere sul processo a Matteo Salvini. E lui: "Tranquillo e sereno"

Qui Catania, il giorno in cui si apre il processo a Matteo Salvini per il caso Gregoretti. La peculiarità? Accusa e difesa chiedono il non luogo a procedere. La procura etnea ha infatti chiesto l'archiviazione, al pari dei legali del leader della Lega. Tutto in mano al Gup, dunque. Questo perché il Parlamento ha chiesto in aula di processare l'ex ministro dell'Interno, in seguito alla giravolta di M5s e Giuseppe Conte, che sull'identico caso Diciotti, al contrario, dissero "no" al processo. Situazione grottesca, paradossale. E se anche il finale, a rigor di logica, sembra scontato, la Camera di Consiglio chiamata a decidere sull'esigenza di processare, si dilunga. Rinchiusi da quasi due ore, poco prima delle 13.30. Tanto che Salvini, su Twitter, in attesa di scoprire il suo destino si fa sentire: "Giudice da più di un'ora in Camera di Consiglio per prendere la sua decisione. Sapete che sono tranquillo e sereno come non mai?", cinguetta il leghista con emoticon sorridente. Poco prima, Salvini ringraziava "chi sta twittando #iostoconSalvini, siete tantissimi e mi date grande forza", concludeva.

 

 

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