Taglio dei parlamentari
Giorgia Meloni raddoppia col referendum. Bechis, regalo grillino: “Cosa succede a Fdi se vince il sì”
Se il referendum dovesse finire con il sì al taglio dei parlamentari, Fratelli d’Italia sarebbe l’unico partito in grado di aumentare la propria consistenza parlamentare. Tutte le altre forze politiche subirebbero perdite importanti nel numero degli eletti: lo sostiene Franco Bechis, che nell’edizione odierna de Il Tempo ha fatto alcuni calcoli, che non possono essere ancora precisi perché non si conosce la nuova legge elettorale. L’orientamento è però quello di approvare un modello proporzionale, corretto a seconda della soglia di sbarramento.
“Con una legge proporzionale e una soglia molto bassa - scrive Bechis - nel nuovo parlamento il Movimento 5 Stelle perderebbe quasi due terzi dei propri eletti, il Pd fra il 15 e il 20 per cento e Forza Italia quasi la metà degli attuali gruppi parlamentari”. Già è diverso invece il discorso per la Lega, che è accreditata di percentuali molto superiori a quelle ottenute alle elezioni politiche del 2018: nonostante ciò sarà impossibile riportare in parlamento 190 leghisti, perderebbero il posto fra 25 e 50 di loro. Quindi la sola eccezione è rappresentata da Giorgia Meloni: “Se solo lei è certa di portare in Parlamento tutti gli attuali eletti - fa notare Bechis - è evidente che nelle file degli altri gruppi parlamentari saranno grandissime le resistenze a fare terminare anticipatamente l’attuale legislatura e molto forte al contrario la tentazione di resistere al proprio posto fino all'ultimo giorno possibile nel 2023, andando ben oltre l'elezione del prossimo presidente della Repubblica”.
Leggi anche: Zingaretti e Di Maio, siamo al "voto di scambio" tra Pd e M5s: "Sì nel referendum, in cambio voi..."