Focolaio rosso

Coronavirus, lockdown, scuole chiuse e rinvio delle elezioni? La Festa dell'Unità del Pd si fa normalmente

Lorenzo Mottola

Le politica italiana ha le sue priorità: nel Partito Democratico c'è chi medita di rinviare le elezioni del 21 settembre per evitare assembramenti alle urne, ma a nessuno è venuto in mente di rinunciare alla Festa nazionale dell'Unità. Nonostante tutto, per la gioia di grandi e piccini, l'inevitabile raduno del partitone del centrosinistra si terrà anche quest' anno. Si parte mercoledì, nella città di Modena, con qualche nuova misura anti-contagio. E il nome del responsabile dell'organizzazione è una garanzia: Nicola Zingaretti, uno che di diffusione della malattia in luoghi pubblici sa tutto, essendo stato uno dei primi "vip" in Italia ad aver contratto il Corona a un aperitivo organizzato per mostrare all'intero Paese che il Pd non aveva paura della febbre cinese. Lo ricordiamo tutti mentre batteva il cinque ai passanti sui Navigli a Milano, mentre l'epidemia mieteva vittime in mezzo mondo.


 

 

Aveva detto - Diceva qualche settimana fa il governatore laziale: «Il virus è in circolazione e abbassare la guardia ora è sbagliato, rischiamo di tornare indietro e bruciare tutti i sacrifici che abbiamo fatto in questi mesi». Fatto sta che agli spettacoli della sua festa saranno accettati fino a 1000 ingressi, solo su prenotazione. Va detto che tutto sommato visto il genere di dibattiti e l'affluenza degli ultimi anni il rischio di vedere una gran folla tra i tendoni dem è in effetti molto basso. Normalmente il clima è a dir poco deprimente. Qualcuno, però, potrebbe notare che quest' anno centinaia di sagre in tutto il Paese sono state cancellate per l'allarme Coronavirus. "Sacrificio necessario", direbbero gli esperti del governo. La salamella democratica, però, non è stata toccata. Altro fatto bizzarro: i dem hanno passato l'estate a criticare Salvini perché organizzava comizi in giro per l'Italia e si è prestato a far qualche foto a volto scoperto. Perché la Serracchiani può assembrarsi e i leghisti no?

Le norme - Le misure anti-Covid sono le seguenti: si entrerà dopo la misurazione della temperatura e con la mascherina, che va indossata anche all'esterno eccezion fatta per la cena al ristorante. Proibiti i balli di gruppo ed è un vero peccato, speravamo di vedere Fassino dimenarsi come Lady Gaga. «Si sta lavorando per prevedere, in accordo con le nuove norme, musica dal vivo da ascolto», hanno spiegato gli organizzatori. Gli avvincenti dibattiti si potranno seguire su sedie distanziate e agganciate a terra, per mantenere gli spazi di sicurezza. Ridotto il numero dei volontari e dei tavoli nei vari bistrot. Vietato urlare e strapparsi i capelli alla vista di Paolo Gentiloni o Laura Castelli. Già, perché quest' anno qualche novità alla kermesse Pd c'è. L'agenda degli incontri è piena di grillini, quelli che fino allo scorso anno venivano ritenuti inavvicinabili. Tra i renziani, invece, si nota la sola Teresa Bellanova. C'è pure Fabio Fazio, chiamato per intervistare David Sassoli. Ovviamente chiuderà la serie di dibattiti lo stesso Zingaretti, che il 13 settembre arringherà il popolo in vista delle regionali. «Veniamo da mesi durissimi, mesi di chiusure, di distanziamenti fisici e sociali - conclude Andrea Bortolamasi, segretario cittadino Pd Modena - Abbiamo bisogno di ritrovarci, di tornare a una dimensione di incontro, di confronto, di comunità. Questa sarà una Festa come non si era vista da tanto tempo». Che bellezza, un grande raduno. Il tutto in un Paese che si domanda se sia il caso di riaprire le scuole. Ora bisogna solo spiegarlo al ministro Roberto Speranza che anche ieri ripeteva: «Siamo fuori dalla tempesta ma non ancora in un porto sicuro, non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia».