Incapaci
Luigi di Maio, il retroscena: "Immigrazione, Giuseppe Conte faccia qualcosa o scopre il fianco a Matteo Salvini"
Luigi Di Maio ha dato voce a un malcontento diffuso nella coalizione e nell'esecutivo nei confronti del premier sul tema dell'immigrazione e dei molteplici sbarchi di questi ultimi giorni. Il titolare della Farnesina ha messo in mezzo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, su questo delicato problema. Commentando i drammatici eventi in Sicilia, "una questione di sicurezza e di salute pubblica". Ha anche parlato del "dovere dello Stato di occuparsi del problema". L'obiettivo dell'esponente grillino, scrive il Corriere della Sera, è duplice: proteggere i voti rimasti dei Cinquestelle dall'Opa del Pd in vista delle Regionali e accendere i riflettori sul capo dell'esecutivo.
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Sull'immigrazione Conte, secondo Di Maio, si è eclissato, nonostante anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, avesse riservatamente lanciato l'allarme: "È l'unica carta rimasta a Salvini e gliela lasciamo giocare?". E secondo Di Maio, Conte, non può esimersi dall'intervenire, chiedendo contemporaneamente la proroga dello stato di emergenza per motivi sanitari. Altrimenti la richiesta apparirebbe una mossa strumentale per rafforzare la sua posizione in vista dell'autunno. Critiche, dal Pd, anche da Matteo Orfini: "Quello che sta accadendo in questi giorni dimostra il fallimento di una strategia di gestione dei flussi migratori concepita dal governo Gentiloni con Marco Minniti ministro dell'Interno e proseguita con il Conte 1 e il Conte 2".
rep