Concessioni

Carlo Calenda, volano pesanti accuse a Daniela Santanchè: "Guadagnate un sacco di soldi e non pagate niente allo Stato"

Botta e risposta tra Daniela Santanchè e Carlo Calenda. Lo scazzo è andato in scena a L'Aria Che Tira, il programma di La7 condotto ora da Francesco Magnani. Qui il tema principale sono stati gli stabilimenti balneari e, in particolare, i canoni pagati. Il leader di Azione ha subito puntato il dito contro il Twiga, stabilimento di Forte dei Marmi di cui la senatrice di Fratelli d'Italia è socia: "Guadagnate un sacco di soldi e non pagate niente allo Stato. Queste concessioni - prosegue - si perpetuano sostanzialmente nelle famiglie, non vanno mai a gara e pagano dei canoni irrisori". Per questo secondo Calenda "bisognerebbe aumentare i canoni (non per penalizzare ma perché allo stato attuale sono canoni inaccettabili), fare le gare riconoscendo però un punteggio più elevato alle persone che lavorano nella loro concessione”.

 

 

Immediata la replica della Santanchè: "Calenda parla di ciò che non conosce, quindi è un'ignoranza assoluta". Poi la senatrice, numeri alla mano, tiene a precisare: "Calenda deve essere informato che il Twiga ha pagato per 20 anni 217mila euro all'anno. Poi dovrebbe capire che gli stabilimenti balneari in Italia sono circa 30mila e la maggioranza è a conduzione familiare e quindi certamente non fattura quanto fattura il Twiga". La Santanché punta il dito contro il leader di Azione ribadendo che "ha fatto un po' di confusione tra profitto e fatturato". Infine la risposta all'accusa di Calenda: "Noi come Twiga siamo disposti a pagare di più per una soglia di fatturato maggiore, ma questo non deve andare a penalizzare la maggioranza che naturalmente fatturano in media 6/700mila euro".